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Bastoni estensibili, il caso non è chiuso per l'opposizione: "Venute a galla le spaccature di maggioranza"

Continua a tenere banco il caso dei bastoni estensibili alla Polizia Locale, citati impropriamente dal vicesindaco Daniele Mezzacapo, in una riunione di commissione, come strumento di autodifesa nell'esecuzione dei Tso

Continua a tenere banco il caso dei bastoni estensibili alla Polizia Locale, citati impropriamente dal vicesindaco Daniele Mezzacapo, in una riunione di commissione, come strumento di autodifesa nell'esecuzione dei Tso, i trattamenti sanitari obbligatori, causando la levata di scudi di 70 psichiatri che hanno sottoscritto una lettera aperta di protesta. Nonostante, infatti, che in una lunga seduta del Consiglio Comunale, lunedì scorso, sia emerso che non vi sia alcuna intenzione del Comune di Forlì di acquistare tali strumenti, né di usarli nei Tso, per l'opposizione di centro-sinistra la partita non è affatto chiusa e la questione è emblematica di diversi nodi venuti al pettine, tra cui la mancanza di un comandante della Polizia Locale nella pienezza dei suoi poteri, la commisstione di ruoli del vice-segretario comunale, l'assenza di un protocollo territoriale che regolamenta i Tso e la continua agitazione sindacale all'interno del corpo.

Ne hanno parlato i consiglieri di Pd, Forlì e Co e Italia Viva nel corso di una conferenza stampa. Il centro-sinistra aveva proposto in Consiglio comunale un emendamento alla delibera in questione, riguardante il Regolamento della Polizia Locale, in particolare gli armamenti previsti come dotazione al corpo. Nell'emendamento, si rimandava, per i Tso, agli accordi Ausl-Comune previsti dalla normativa regionale per questo tipo di interventi. Ma il testo non è stato sottoposto al voto perché bocciato per via tecnica, dichiarato inammissibile dal vice-segretario comunale Michele Pini, che è anche però comandante ad interim del corpo di Polizia Locale per la sola parte amministrativa. 

Attacca il capogruppo del Pd Soufian Hafi Alemani, secondo cui Mezzacapo ha mostrato “ignoranza sui Tso e gli strumenti di autotutela che non sono compatibili con quel tipo di intervento”. Ed ancora: “Il dirigente Pini, che è il soggetto che da regolamento autorizza l'uso di questi strumenti, ha detto che i bastoni estensibili non saranno comprati, smentendo così le dichiarazioni politiche dell'assessore Mezzacapo”. La protesta di Alemani è proprio nei confronti di Pini, che è in una posizione di più interim: vice-segretario comunale (in consiglio presente come segretario per l'assenza dell'attuale segretaria per motivi personali), comandante facente funzioni della Polizia Locale, ma anche dirigente dei contratti e gare e dirigente supplente in caso di assenza del Ragioniere capo. Dice Alemani: “Ricopre più ruoli: senza farne una colpa a Pini, è la giunta che non sta gestendo il personale con la copertura di ruoli necessari”. Dissenso totale sulla bocciatura dell'emendamento: “Non è stato ritenuto pertinente all'oggetto, non siamo d'accordo perché il regolamento trattava anche il Tso. Questo è un intervento che esorbitava dalle sue funzioni tecniche, tanto che è stato anche censurato  dai consiglieri di maggioranza, che hanno chiesto al segretario di lasciarci fare politica”.

La vicenda, per l'esponente dem “spacca la maggioranza: c'è stato un unanime concerto di voci che smentiscono il vicesindaco, e perfino il sindaco ha detto che avrebbe votato l'emendamento, se non fosse stato dichiarato inammissibile dal segretario. Emerge in maggioranza la spaccatura anche sul comandante a pieni poteri, con forze di maggioranza che stanno rilevando quanto diciamo da mesi.  Dopo aver smontato l'Unione dei Comuni, sarebbe stato necessario individuare un comandante, mentre in assenza di un dirigente con funzioni piene l'assessore con delega alla sicurezza si è reso protagonista di una dichiarazione fuori dalla realtà: se avesse avuto a fianco un dirigente con piena competenza in materia forse non sarebbe successo”.

Federico Morgagni, capogruppo di Forlì e Co si scaglia contro il sindaco: “Quanto ha detto il vicesindaco in commissione è di natura politica e serviva una risposta politica e non tecnica. Invece ci siamo trovati che il dottor Pini si è espresso in termini politici per prendere le distanze dal suo assessore di riferimento, mentre il sindaco poteva rispondere ai 70 medici per dire molto tranquillamente che questi strumenti non sarebbero stati utilizzati per il Tso. La domanda era scomoda dal punto di vista politico, e ha cercato di nascondersi dietro gli agenti di Polizia Locale, di cui nessuno ha messo in dubbio la professionalità”. Per Morgagni, in assenza delle parole del sindaco, “l'altra strada era rimediare al vulnus in Consiglio comunale, con un emendamento dove chiedevamo che anche nel nostro territorio ci fosse uno strumento previsto dalla normativa regionale per il trattamento del Tso. Uno strumento che è comunque necessario indipendentemente dalla questione dei bastoni”. Per questo, conclude Morgagni, sarà presentata una mozione “in cui il Comune si impegna a siglare un accordo con l'Ausl per l'esecuzione dei Tso nel quadro della disciplina più avanzata in materia”, dice. 

Giorgio Calderoni, consigliere di Forlì e Co. esprime infine preoccupazione per l'assenza di un comandante unico del corpo: “Con il caso dei bastoni estensibili è successo una delle prime conseguenze delle scelta dell'amministrazione che, dopo aver posto la priorità del riprendersi in mano la polizia locale, poi la lascia programmaticamente senza il comandante, fino al 31 dicembre 2022 e non è prevista l'indizione del concorso entro quel termine ma solo nel 2023”, con un prevedibile allungamento dell'interim. Sempre Calderoni: “Il primo atto, il regolamento, viene censurato dalla prefettura sul tema delle armi. Il dirigente Pini non sa rispondere alla domande in commissione e chiama il vicecomandante operativo: abbiamo avuto già qui lin forma plastica la debolezza di questa diarchia”. 

Loretta Prati, consigliera Pd, bacchetta infine sulle relazioni sindacali: “La polizia locale è in stato di agitazione sindacale continua. L'amministrazione ha incontrato i sindacati sulla Polizia Locale solo dopo le sollecitazioni della minoranza, mentre il vicesindaco interloquisce sull'argomento solo con l'Ugl. Un modo singolare di contrattare gli aspetti che dovrebbe riguardare tutti i rappresentanti dei lavoratori”.

Conclude il consigliere Massimo Marchi (Italia Viva): "Il Vicesegretario Pini secondo me ha messo in scena una forzatura poco comprensibile visto che si parla esplicitamente di Tso nello stesso art. 47 quindi non si capisce per quale motivo il consiglio non poteva emendare il regolamento in tal senso. Anche il Sindaco e molti esponenti della stessa maggioranza hanno esternato le loro perplessità e la volontà di approvare l'emendamento da noi proposto. Una situazione surreale. Deve essere chiaro che i bastoni estensibili possono essere utilizzati solo ed esclusivamente per auto difesa, in situazioni di emergenza e nella gestione di operazioni di pubblica sicurezza sotto il controllo generale del comandante e del Questore. Non certo per effettuare un Tso come detto da Mezzacapo". 
 

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