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Cronaca

Piena collaborazione tra Caritas, Chiesa locale, istituzioni e società civile a sostegno delle fasce più disagiate

Chiesa del Buon Pastore gremita, mercoledì sera, per la Cena dell’Epifania offerta dalla Caritas diocesana ad autorità, associazioni e amici ospiti del presidio solidale di via Paradiso.

Chiesa del Buon Pastore gremita, mercoledì sera, per la cena dell’Epifania offerta dalla Caritas diocesana ad autorità, associazioni e amici ospiti del presidio solidale di via Paradiso. Nel centro di culto di via dei Mille, utilizzato da alcuni anni come chiesa comunitaria anche dai cristiano-ortodossi rumeni residenti a Forlì, hanno condiviso un pasto completo almeno 150 persone, fra cui gli ospiti del Centro diurno, della mensa del Buon Pastore e della Capanna di Betlemme.

Alla singolare condivisione, allietata dai “pasqualotti” della parrocchia forlivese della Pianta, hanno partecipato anche il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Lino Pizzi, il vicario generale diocesano don Pietro Fabbri e l’assessore al welfare Raoul Mosconi in rappresentanza del Comune di Forlì. Erano presenti anche alcune delle numerose realtà che, assieme alla Caritas diocesana, si occupano del disagio sociale in città e nell’immediata periferia: Associazione San Francesco Mensa dei Poveri, Società San Vincenzo de Paoli, Comunità Papa Giovanni XXIII, Croce Rossa Italiana, Acli, Emporio della Solidarietà e Assiprov. Il direttore Caritas Sauro Bandi, nell’atto di invitare i commensali a prendere posto, rilancia anche per il 2016 la fattiva collaborazione tra Caritas, Chiesa locale, istituzioni e società civile a sostegno delle fasce più disagiate della popolazione. Interviene il vescovo Lino: “ci scambiamo gli auguri per il nuovo anno cenando tutti insieme”.

Cena dell’Epifania offerta dalla Caritas diocesana

Il microfono ritorna a Bandi che dà la parola, in rapida successione, a tre figure emblematiche dell’impegno quotidiano del Centro di Ascolto e Prima Accoglienza. Ai saluti di Alberto, lavoratore esodato in quota Caritas che si racconta nella duplice veste di assistito e volontario della mensa, seguono i ringraziamenti di una giovane madre italiana, che al centro Buon Pastore ha trovato la sua nuova grande famiglia assieme al marito di nazionalità marocchina e al figliolo di 15 mesi. Rimane Ovett, giovane profugo camerunense che ha deciso di raggiungere l’Italia e Forlì, tra mille pericoli, pur di cambiare vita e mettersi alle spalle gli stenti del paese d’origine. Se il vicario diocesano don Pietro Fabbri ricorda ai presenti il significato dell’Epifania, che è “la festa cristiana della manifestazione della divinità di Gesù Cristo all'umanità”, l’Assessore Mosconi augura un buon 2016 nella reciproca condivisione dei bisogni e delle risorse a disposizione.

“Sarà un anno felice – precisa l’amministratore comunale – se ognuno di noi farà la sua parte solidale per il bene della comunità”. Il saluto finale di Daniele Severi, coordinatore della Papa Giovanni XXIII, che gestisce la Capanna di Betlemme e numerosi altri servizi in aiuto ai “borderline”, anticipa il meritato applauso ai volontari della Mensa serale Caritas che hanno reso possibile la rituale edizione della Cena dell’Epifania: si tratta delle stesse persone, per un giro settimanale di 50 unità, che assicura la distribuzione quotidiana di 80 pasti caldi gratuiti ad altrettanti indigenti forlivesi. E’ un servizio strettamente collegato all’altra mensa dei poveri cittadina, quella diurna, gestita dal 1980 dall’Associazione San Francesco della parrocchia di Santa Maria del Fiore e capace di 70 pasti quotidiani.

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