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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

"Come In! Forlì", il tour virtuale tra i palazzi del ventennio si arricchisce di nuove tappe: oltre mille visitatori

Aprono alle visite altri 5 edifici tra cui l’ExAtr e palazzina de Cupis, galleria d’arte ferma nel tempo

Quasi mille persone hanno già fatto visita a “Come In! Forlì”, il tour virtuale tra i palazzi e le case private costruite durante il Ventennio. Dopo palazzina Benini, l’Ex Collegio aeronautico, Case poste telegrafi, Villino Boni e Case Incis, aprono on line altri cinque edifici di grande valore artistico e architettonico. Sono: l’ExAtr, Case Marsala, Case Clam, Villino Lombardi e la raffinata palazzina de Cupis, vera galleria d’arte privata.  Prosegue quindi il racconto virtuale del patrimonio culturale ed architettonico della città di Forlì insieme alle comunità che lo abitano, lo vivono e l’hanno studiato, a volte senza conoscerlo prima.

Un tour digitale che, in epoca pandemica, ha sostituito quello che doveva essere un festival di comunità, ma che resta un viaggio costruito dalla comunità e volto a favorire proprio coesione e conoscenza. Nato grazie al programma europeo Urbact che opera per consentire alle città di collaborare su temi come sviluppo urbano integrato, economia, ambiente, governance e inclusione, “Come In ! Forlì” si è trasformato quindi da festival di comunità a racconto a più mani, teso a valorizzare il patrimonio storico-architettonico della città e in particolare le abitazioni private e gli edifici pubblici costruiti durante le due guerre. Una narrazione  che ha coinvolto ad oggi associazioni, esperti locali, cittadini, anziani, studenti, abitanti delle case popolari, stimolando un senso di appartenenza e comunità più forte, che renda tutti più responsabili ed attivi verso il proprio territorio.

Per “entrare” nei cinque palazzi, come avvenuto con l’avvio di “Come In! Forlì”, basterà quindi “leggere” il QrCode che si troverà affisso su ognuno dei cinque ingressi e sui manifesti esposti nella zona tra viale Matteotti e viale Roma, il centro e via Giorgio Regnoli, o cliccare direttamente sul sito web www.comeinforli.it e sul tasto “Esplora”. Letto il QrCode, o scelto il palazzo da visitare direttamente dal sito web, si verrà catapultati automaticamente in schede fotografiche, audio e video che narrano non solo la storia del palazzo e della sua costruzione, ma rendono possibile una visita guidata attraverso gli elementi architettonici, gli arredi, le stanze che raccontano aneddoti, volti e storie legate al Ventennio e oltre, e alle persone che le hanno popolate. Dal 2 giugno ad oggi, sono già mille le persone che hanno visitato i 5 palazzi aperti al pubblico: a suscitare di più la curiosità, l’ex Collegio aeronautico – sede delle scuole, e non solo, per migliaia di forlivesi.

Ora toccherà a 5 tra gli edifici più iconici del tempo, tra cui l’ex deposito delle corriere Sita nato come autorimessa e simbolo della Forlì moderna snodo dei trasporti, e la palazzina de Cupis che, costruita dall’architetto, pittore e scultore Roberto de Cupis, conserva intatta la memoria del passato, comprese le opere d’arte e gli arredi disegnati direttamente dal suo costruttore.  A raccogliere e fare sintesi delle storie dei palazzi e di chi li ha costruiti o abitati, anche in questo caso è stato un gruppo di volontari e storici locali che hanno condotto una vera e propria ricerca sulla memoria e sul patrimonio architettonico della nostra città, coinvolgendo prima di tutto gli abitanti degli edifici.

Con la regia del Comune di Forlì - Servizio benessere e partecipazione -, le realtà culturali e sociali locali – Spazi Indecisi, Casa del Cuculo, l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Forlì-Cesena, l’Archivio di Stato di Forlì-Cesena, l’Ordine degli architetti di Forlì Cesena - hanno curato la loro formazione dando ai volontari metodi e strumenti per fare ricerca storica e architettonica sugli edifici. Nella raccolta di dati e foto, hanno collaborato anche le associazioni: Postcards, Tank e Tiresia. Per seguire Come In! Forlì, https://comeinforli.it/ e like alla pagina Facebook "Come in forli"

 Il tour tra i cinque palazzi

Ex deposito corriere SITA - Commissionata dalla Società Italiana Trasporti Automobilistici, fu progettata da Alberto Flamigni nel 1935. Fu proprio Mussolini a fare pressione su SITA spingendo per la costruzione di una nuova grande autorimessa, che permettesse di consolidare la presenza della società a Forlì e di migliorare i collegamenti tra la città, la provincia e le regioni vicine. Le ragioni della modernizzazione del sistema di trasporti forlivesi non sono da cercare solamente nel progresso: Forlì, insieme a Predappio, è oggetto di un ambizioso progetto di comunicazione politica (https://esplora.comeinforli.it/ex-atr/)

Palazzo de Cupis - Costruzione sorprendente, a pianta triangolare. Il paragone con una grande imbarcazione ormeggiata è quasi ovvio: per i forlivesi, infatti, palazzo de Cupis è sempre stato la nave. Progettata da Roberto de Cupis nel ’34, è ubicata su via Giorgio Regnoli (https://esplora.comeinforli.it/palazzo-de-cupis/)

Case Marsala - Siamo negli anni ‘30 del Novecento e a Forlì si avvicendano grandi cambiamenti. La volontà fascista di trasformare la città in una esemplare “piccola Roma” richiede da una parte la costruzione di grandi edifici monumentali, dall’altra la bonifica e il risanamento delle zone meno salubri. Tra queste, la zona di piazza del Carmine (https://esplora.comeinforli.it/case-marsala/)

Case Clam - Commissionate dalle Imprese Lamaro e costruite tra il ’41 e il ’43, le Case rientrano nel programma “Case per tutti”, per “rendere possibile anche ai classificati economicamente modesti l’accesso all’alloggio, da proprietari e non da locatari”, come spiegherà lo stesso Lamaro nel dopoguerra (https://esplora.comeinforli.it/case-clam/)

Villino Lombardi - Commissionato dal ragioniere Guido Lombardi che fece fortuna in Somalia e costruito nel ’37 su viale Roma sul terreno acquistato con la sposa Chiara Todeschini: la leggenda di famiglia narra che nei quattro angoli delle fondamenta, nei piloni, Chiara e Guido seppellirono le lettere d’amore che si erano scambiati durante il fidanzamento ( https://esplora.comeinforli.it/villino-lombardi/)

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