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Cronaca

Rifiuti, crollo della produzione del secco col sistema Alea. Nel futuro un impianto di compostaggio

Il direttore generale di Alea, Paolo Di Giovanni, ha presentato giovedì pomeriggio in Commissione consiliare un bilancio dell'attività svolta dalla società in house

Produzione del secco indifferenziato crollato a 74 chili per abitante all'anno contro i 303 del 2018 e quasi tutti i Comuni del Forlivese in linea con gli obiettivi fissati della Regione per il 2027 per quanto concerne la raccolta differenziata. Il direttore generale di Alea, Paolo Di Giovanni, ha presentato giovedì pomeriggio in Commissione consiliare un bilancio dell'attività svolta dalla società in house, impegnata su un bacino di circa 181mila abitanti, con 87.786 utenze domestiche e 9.564 utenze non domestiche.

"Alea è una società giovane - ha ricordato William Sanzani, vicesindaco di Castrocaro ed ex assessore all'ambiente del comune di Forlì, e presidente per il coordinamento soci di Alea Ambiente -, non è un carrozzone, ma un'azienda che funziona bene e dà ottimi risultati. Ha una sua autonomia totale, ha una sua gestione ed ha fatto cambiamenti anche in corso d'opera e che sono stati apprezzati da tutti, sia da chi ha condiviso il progetto e sia da chi inizialmente non vedeva un progetto interessante, ma che si è ricreduto grazie ai correttivi che sono stati fatti".

Nato sul modello della veneta Contarina, "ci sono state nell'ultimo anno e mezzo delle modifiche che hanno permesso di rendere più integrale ed oggettiva la raccolta", ha rimarcato Di Giovanni. Oltre al servizio di raccolta a porta a porta (secco, carta, umido, plastica e rifiuti vegetali) è stata mantenuta su volontà di Atersir la raccolta del vetro su campana stradale; a queste si aggiungono quelle per l'azienda, undici Ecocentri in tutto il territorio a cui si aggiungono quelli mobili, servizi a chiamata, spazzamenti e servizi per il territorio (raccolta dai cestini, rifiuti abbandonati e feste).

La raccolta differenziata

Per quanto riguarda la raccolta differenza, "nel 2018 siamo partiti da un dato di bacino attorno al 58%, ben lontani dall'obiettivo regionale al 2020 del 73%, ma nel 2019 lo abbiamo superato di 3 punti percentuali, salendo al 76%, ricordando che Forlì è partita a pieno servizio il primo aprile del 2019. Nel 2020 siamo arrivati all'82% come raccolta di bacino, ben il 9% in più rispetto all'obiettivo regionale e l'11% rispetto alla media regionale del 2019". Un risultato "all'avanguardia", evidenzia Di Giovanni, perchè superiore al 2% rispetto ai nuovi obiettivi fissati dalla Regione per il 2027.

Per quanto riguarda i chili per abitanti annui, nel 2018 erano circa 620 chili per abitante, nel 2019 erano 455, nel 2020 421, "abbondantemente sotto l'obiettivo di regionale di 539". Capitolo produzione di rifiuto secco: "l'obiettivo regionale poneva 150 chili d'indifferenziato entro il 2020, nel 2018 eravamo a 303, nel 2019 siamo scesi di un terzo, nel 2020 è scesa a 74 chili. Quindi possiamo dire che c'erano degli obiettivi e ci sono stati dei risultati importanti, grazie al contributo degli oltre 182mila cittadini che hanno sposato la causa, cominciando a separare i rifiuti".

Di Giovanni ha fornito anche i numeri per bacino, in media l'82%, specificando che "in quasi tutti i Comuni abbiamo superato o siamo in linea con gli obiettivi fissati della Regione per il 2027 e suddivisi per aree". Tra i comuni citati dal direttore generale ci sono Bertinoro 78.3% (obiettivo 84%), Castrocaro 87%, mentre Forlì sfiora l'82%, con l'obiettivo tra sei anni del 79%, Forlimpopoli 84.9% e Tredozio 87% (obiettivo 67%).

La raccolta per tipologia

Nel corso della commissione sono state comunicate anche le tonnellate di rifiuti raccolte nel 2020 e suddivise per tipologia: per carta-cartone 989 tonnellate al mese (prima dell'avvento di Alea erano 777), per una crescita del 27%; imballaggi materiali misti 530 tonnellate contro 667 ("il segno meno è giustificato dal fatto che abbiamo raccolto in modo migliore ed omogeneo"); raddoppio per l'umido, mentre per il vegetale 600 tonellate contro le 800 ante-progetto. Crescita del 55% per la raccolta vetro, da 383 tonnellate al mese contro le quasi 600 del 2020, mentre il secco è sceso da 4588 tonellato a 1.121, con una riduzione del 76%.

Dell'82% del rifiuto raccolto in maniera differenziata, il 19% è rappresentato dalla carta, l'11% dal vetro, il 10% dagli imballaggi, il 31% dall'umido, il 12% dai vegetali, il 7% da ingombranti, l'1% dal Raee e il 9% nella voce "piccole frazioni". Di Giovanni ha rimarcato "l'alta percentuale di qualità di raccolta differenziata", specificando ad esempio che "tutto quello che è stato raccolto nel contenitore della plastica era rappresentato per l'83.4% da materiale che prenderà nuova vita". Il grado di purezza dell'organico è invece del 97.2%, destinato quindi a diventare compost o biogas. "Stimiamo sulla base delle impurità di avere uno scarto di lavorazione pari a 2.845 tonnellate, che finisce in incenerimento o discarica", ha aggiunto Di Giovanni.

Progetti futuri

Il direttore generale di Alea ha parlato anche di progetti futuri: "E' prevista la realizzazione di un ecocentro importante a servizio dei 13 Comuni in via Golfarelli, progetti ambientali, uno sportello online a servizio dei cittadini e lo sviluppo di un impianto di compostaggio aerobico". Per quest'ultimo, in particolare, "stiamo cercando dei finanziamenti a fondo perduto, perchè l'ostacolo più grosso è quello economico".A riguardo, sollecitato dal consigliere Simone Benini del M5s, Di Giovanni ha spiegato che per la realizzazione di un impianto di compostaggio l'investimento richiesto e' impegnativo: "Puo' costare 10-15 milioni- puntualizza- poi si rasentano i 20 milioni se si parla di biometano, per questo oltre al finanziamento soci, si guarda a un finanziamento a fondo perduto o ai fondi europei del Recovery".

Società

Nel corso del dibattito, sollecitato da Giorgio Calderoni di Forlì&Co, ha preso la parola anche l'assessore al Bilancio Vittorio Cicognani, in riferimento al futuro smantellamento di Livia Tellus, holding dei comuni del forlivese. "Non voglio smantellare - ha puntualizzato Cicognani - voglio proprio uscire, e chiudere Livia Tellus, non mi vergogno assolutamente di dirlo, ci sono dinamiche da verificare, per capire cosa puo' comportare, anche se su Alea non cambia niente". Alla richiesta dell'impatto dell'emergenza sanitaria, Di Giovanni ha chiarito che l'azienda è intervenuta l'anno scorso, "tagliando costi per le aziende di oltre 700.000 euro per i mesi di aprile e maggio".

Anche quest'anno si è avuto "un intervento importante - ha proseguito - tutte e 13 le amministrazioni hanno versato una quota per la Tari per oltre un milione". Infine, il direttore si sofferma sui costi preventivati per il nuovo ecocentro, 1,550 milioni. "Si tratta di un progetto sostenibile al servizio di 183.000 cittadini".

La seduta si è conclusa con l'accordo di una nuova convocazione per "tirare le somme" al termine del ciclo di audizioni avute con Alea, e prima ancora con associazioni ambientaliste, Atersir, Hera e Arpa, finalizzate alla richiesta da avanzare in Regione per la riduzione dei conferimenti all'inceneritore di Forli' da parte delle province limitrofe e una loro modifica della gestione dei rifiuti, orientata sul modello del porta a porta. 

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