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Cronaca

Impennata dei contagi nelle scuole, ma non a Forlì: tutti i dati. E in ospedale aumentano i ricoveri 55-60 anni

Mai così tanti casi di Coronavirus nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna come nel mese di febbraio: dagli asili nido alle superiori sono stati in totale 6.080 tra bambini, ragazzi, insegnanti e personale

Mai così tanti casi di Coronavirus nelle scuole di ogni ordine e grado dell’Emilia-Romagna come nel mese di febbraio: dagli asili nido alle superiori sono stati in totale 6.080 tra bambini, ragazzi, insegnanti e personale gli emiliano-romagnoli ad aver contratto il Covid. Un aumento quasi del 70% rispetto alle quattro settimane piene di gennaio (in parte coperto dalle vacanze natalizie), quando i casi erano stati 3.614.

Ma Forlì per fortuna non segue questo trend di crescita esponenziale, qui la crescita dei contagiati è stata infatti “solo” del 15%, passando da 334 di gennaio a 384 di febbraio, anche se il dato segna comunque un aumento. In calo, invece, nel comprensorio di Forlì il numero totale dei ragazzi in età scolare finiti in quarantena domiciliare per contagi o vicinanze strette con positivi, che sono passati dai 1.441 di gennaio a 1.217 di febbraio. Al 1 marzo gli studenti positivi sono 201 sempre a Forlì e territorio. Altro dato che emerge dal Forlivese è che non ci sono bambini e ragazzi ricoverati in ospedale, con il paziente più giovane che si trova al Morgagni-Pierantoni per Covid che ha 40 anni.

Ben diversa la situazione in Emilia-Romagna: nei 28 giorni di febbraio si ha avuto quasi un terzo dei casi dalla riapertura delle scuole a settembre: negli ultimi sei mesi, infatti, complessivamente risultano 18.197 positivi in età scolastica in Emilia-Romagna e 3.043 contagi tra insegnanti e personale. I numeri indicano infatti nelle ultime due settimane - dal 15 al 21 e dal 22 al 28 febbraio - una incidenza superiore ai 350 casi ogni 100.000 persone per tutte le fasce d’età dai 6 ai 18 anni, mentre tra i bambini fino ai 5 anni l’incidenza è vicina ai 250 casi. A presentare martedì mattina i dati, l’assessore regionale alle Politiche per la salute Raffaele Donini, in presenza della collega con delega alla Scuola, Paola Salomoni, durante una informativa al Consiglio Regionale.

In ospedale aumentano i ricoveri 55-60 anni

All'ospedale di Forlì, con la vaccinazione di massa agli anziani delle case di riposo stanno diminuendo fortemente gli ingressi degli ultra 85enni, i pazienti più complessi da trattare. Il beneficio si è visto, con un calo dei ricoveri. “Ma stiamo assistendo ad un aumento non di giovani, ma della fascia di età 55-60 anni, che è quella prevalente ora, oltre ad una presenza, che resta, degli anziani non ancora vaccinati”, fotografa il direttore dell'ospedale Paolo Masperi. Non si esclude l'arrivo di qualche caso di natura pediatrica, come avvenuto da altre parti d'Italia, ma non sicuramente in grandi numeri. Sempre Masperi: “A fronte di un aumento dei contagiati nella fascia dei giovani non corrisponde una loro ospedalizzazione perché come è noto hanno maggiori capacità fisiche di affrontare la malattia e perché non presentano il quadro di co-morbilità, che è invece tipico degli anziani ricoverati”.

I dati nelle scuole dell'Emilia-Romagna

Tornando al quadro delle scuole in Emilia-Romagna, rispetto al totale dei positivi in età scolastica dal 14 settembre, data del primo giorno di apertura degli istituti, la diffusione maggiore si registra nelle scuole primarie (5.682 casi) e in quelle superiori (5.456 contagi), a seguire le scuole medie (4.441 positivi), i servizi educativi 0-3 anni (1.919 casi) e infine le scuole per l’infanzia (699 contagi). Tra gli insegnanti, il luogo dove ci sono stati più contagi sono le scuole elementari (975 casi), a seguire le superiori (654 positivi), poi gli asili nido (623 contagi), le medie (485 casi) e le materne (306 positivi).

E tutto questo è successo nonostante gli sforzi per il tracciamento e il contenimento del virus siano stati massicci: solo per le indagini epidemiologiche relative ai casi in ambito scolastico, dall’inizio delle lezioni sono stati effettuati 226.978 tamponi molecolari e 65.373 tamponi antigenici, a cui si devono poi aggiungere le centinaia di migliaia di test rapidi messi a disposizione nelle farmacie per la campagna di screening volontaria rivolta a studenti, familiari e personale della scuola avviata a metà dicembre.

Le cifre dei contagi si fanno ancora più significative se si prende in esame il periodo dal 14 al 28 febbraio: 3.233 casi tra gli studenti (suddivisi tra 1.008 nelle primarie, 939 nelle superiori, 723 nelle medie, 389 nei servizi 0-3 e 174 nelle scuole dell’infanzia) e 483 tra gli insegnanti (di cui 155 nelle primarie, 104 nei servizi 0-3 anni, 93 nelle superiori, 69 nelle scuole per l’infanzia e 62 nelle medie).

I focolai nati specificatamente in ambito scolastico, dal 7 gennaio all’1 marzo, sono stati in totale 408, e hanno coinvolto complessivamente 2.314 persone tra allievi, insegnanti e personale: 125 nelle scuole elementari, con 763 casi, 83 nelle scuole medie, che hanno comportato 474 positivi, sempre 83 anche alle superiori, dove si sono registrati 400 casi, 76 alle materne, per un totale di 435 contagi, 31 negli asili nido, relativi a 203 casi, e 10 in altri istituti di vario genere, per 39 casi complessivi.

Commenta l'assessore regionale Raffaele Donini: “Siamo in una situazione inedita, i dati parlano da soli: in un periodo di due settimane abbiamo avuto un picco di contagiati che non ha paragoni con i mesi precedenti. E secondo l’interpretazione unanime degli scienziati, compresi i nostri esperti, tutto questo è dovuto alla maggiore diffusività del virus a causa della predominanza della variante inglese. Abbiamo agito tempestivamente, la prevenzione è stata massiccia sia con i test in farmacia che con il contact tracing, ma nonostante ciò la situazione è molto pesante per questa fascia di età. Ecco perché - ha aggiunto l’assessore - abbiamo guardato i territori con maggiore incidenza di contagio, insieme ai parametri ospedalieri, e abbiamo condiviso con tutti gli enti locali e le aziende sanitarie delle misure aggiuntive rispetto alla fascia arancione per implementare ulteriori restrizioni che mettessero al riparo la fascia di età scolastica e riducessero la circolazione delle persone. Per il futuro, per quanto riguarda le scuole - ha anticipato l’assessore - speriamo di poter sviluppare test di massa vicino agli istituti, non solo nelle farmacie, per alunni, professori e personale”.

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