rotate-mobile
Cronaca

Case in affitto? Sempre più difficile, e una donna maltrattata passa la notte in macchina: "Finirò a dormire sotto il Comune"

Da quel giorno ha provato a cercare una casa in affitto, rivolgendosi ai servizi sociali, al Comune del paese in cui vive nel Forlivese e alle associazioni, ma nessuno è riuscito ad aiutarla

“Sono passati ormai quattro mesi da quando sono iniziati i miei problemi e non ho ancora una casa: sono disperata”. Sembra proprio non voler finire l’odissea di Gloria, nome inventato per proteggerne l’identità, iniziata il 30 ottobre 2023 quando il suo ex compagno l’aveva picchiata con calci e pugni (caso denunciato ai carabinieri e al 118) che ha portato la donna, residente da 18 anni in Italia, a lasciare l’abitazione. Un caso segnalato dalla lettrice a ForlìToday ad inizio gennaio.

Da quel giorno ha provato a cercare una casa in affitto, rivolgendosi ai servizi sociali, al Comune del paese in cui vive nel Forlivese e alle associazioni, ma nessuno è riuscito ad aiutarla, tanto che ancora adesso dorme in auto o da una conoscente, quando può ospitarla. Uno scenario assurdo se si pensa che ha anche un figlio avuto da un precedente compagno.

“Nulla è cambiato e non so davvero come fare – continua Gloria -. L’unica buona notizia è che da lunedì inizierò un nuovo lavoro che potrebbe garantirmi un contratto a tempo indeterminato, fondamentale per poter dare garanzie per avere una casa in affitto. Ovviamente i tempi saranno lunghi, perché dopo un periodo di prova di venti giorni ci saranno rinnovi trimestrali, ma almeno è un lavoro più continuativo del precedente dove ero impegnato pochi giorni a settimana. Proprio la mia vecchia datrice di lavoro e le mi colleghe sono rimaste stupite dal fatto che nessuno mi abbia ancora aiutato e non capisca come stia vivendo”.

Leggi le notizie di ForlìToday su WhatsApp

Se dal punto da vista lavorativo qualche spiraglio di speranza è arrivato, nulla è cambiato riguardo alla ricerca della casa. “Sono stata a parlare con il sindaco del mio Comune che mi ha proposto di andare in una casa famiglia, ma ho un figlio e non può essere una soluzione. L’unico aiuto che mi ha dato sono stati dei buoni spesa da 200 euro. Quando invece sono andata dal responsabile dei servizi sociali che si occupa delle case popolari, mi è stato detto che vengono date solo a chi è in emergenza. Ma io non lo sono? Non ho neanche una residenza e non sarei in emergenza? Pago regolarmente le tasse e credo di avere anche io dei diritti".

"È assurdo che mi abbiano risposto in questa maniera come è incredibile che i sindaci non si possano parlare per provare ad aiutarmi, magari mandandomi in una casa in un comune che non sia il mio. Il Centro Donna, invece, prima mi ha proposto di andare in una sorta di rifugio, ma in concreto non ha fatto nulla. Il problema è che tutti mi trattano come se fossero degli psicologi, parlandomi a lungo senza pensare a come risolvere il problema. Come ho detto nella scorsa intervista, sto pensando di andare a dormire sotto il Comune per vedere se qualcuno inizia davvero ad aiutarmi”, aggiunge.

Questa situazione sta logorando Gloria che vorrebbe avere un tetto sotto cui vivere anche per poter stare con il figlio, che attualmente vive con la zia. “Mio figlio ha bisogno della mamma e io non posso aiutarlo e seguirlo giornalmente perché non ho una casa e questa cosa mi fa impazzire. Chiedo solo che mi venga messa a disposizione una abitazione poi per pagare le bollette e fare la spesa mi arrangerò facendo sacrifici. Ho già vissuto tanti problemi e non voglio andare in depressione, ma bisogna che qualcuno mi aiuti”. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Case in affitto? Sempre più difficile, e una donna maltrattata passa la notte in macchina: "Finirò a dormire sotto il Comune"

ForlìToday è in caricamento