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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Dovadola

Dovadola, frana di Trove: iniziati i lavori per la messa in sicurezza

Sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza della località Trove di Dovadola minacciata da una frana che ha iniziato a muoversi in seguito alle straordinarie e ripetute piogge del 2015

Sono iniziati i lavori per la messa in sicurezza della località Trove di Dovadola minacciata da una frana che ha iniziato a muoversi in seguito alle straordinarie e ripetute piogge del periodo febbraio-maggio dello scorso anno. Dopo le prolungate indagini geologiche effettuate dagli esperti Carlo Fabbri e Flavio Savinelli, e grazie al supporto tecnico di Matteo Berti, professore associato presso il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell'Università di Bologna, il progetto esecutivo approvato prevede la realizzazione di un primo lotto di lavori finanziato dalla Protezione Civile della Regione Emilia-Romagna. 

I 100 mila euro stanziati permetteranno di contenere il fenomeno di “colamento” del limo argilloso con la realizzazione di difese passive; che consistono nell'allargamento delle terrazze di contenimento alla base del dirupo, già in parte realizzate subito dopo l'avvio del fenomeno franoso in una situazione di emergenza, e nello svuotamento delle vasche realizzate con la funzione di filtro in quanto raccolgono il materiale limoso allo scopo di contenerlo, farlo decantare per impedire che raggiunga le aree cortilizie degli edifici attigui alla zona in questione. A monte dell'area, invece, sono previste opere di modellazione e di profilatura dei terreni sconvolti dalla frana e interventi di ingegneria naturalistica; quali la idrosemina di essenze arboree a rapido accrescimento, in modo da creare rapidamente un tappeto erboso che garantisca l'impermeabilità del terreno, e la costruzione di palificate per ridurre il fenomeno regressivo di frana. Sul posto sta operando la ditta Giorgio Nanni di San Piero in Bagno, aggiudicataria dell'appalto. 

"L'intervento in atto, che sta procedendo speditamente, dichiara l'assessore Marco Carnaccini, serve per contenere il dissesto in atto. Si tratta di "opere passive" che però non risolvono il vero problema. In base agli studi effettuati occorrerebbe realizzare interventi di carattere strutturale, come, ad esempio, dei veri e propri muri di pali infissi nella roccia che fungano da "diga" su tutto il terreno sovrastante. Lavori di tale portata sono molto costosi ed il finanziamento erogato non consente di attuarli". "Pertanto verrà richiesto un ulteriore aiuto alla Regione Emilia-Romagna, sottolinea il vice sindaco Kabir Canal, come abbiamo anticipato all'assessore regionale competente Paola Gazzolo, in occasione dell'iniziativa benefica a favore dei paesi terremotati del centro Italia promossa all'inizio dello scorso settembre dalla Protezione Civile di Dovadola"

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