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Cronaca

Era l'incubo di un negoziante del centro: ora è in cella, è lo stesso che aveva aggredito una vigilessa

Si tratta di un forlivese quarantenne, accusato di rapina aggravata, lesioni personali aggravate e furto

Era diventato l'incubo di un esercente del centro storico. Costretto a subìre furti di bevande e generi alimentari e danneggiamenti del locale. Al termine di un'attività investigativa, iniziata a fine giugno, la Polizia di Stato di Forlì ha assicurato alla giustizia il responsabile: si tratta di un forlivese quarantenne, accusato di rapina aggravata, lesioni personali aggravate e furto. La misura cautelare, richiesta dal pubblico ministero Laura Brunelli e firmata dal giudice per le indagini preliminari Giorgio di Giorgio, è stata eseguita sabato scorso dalla Squadra Mobile.

La decisione giudiziaria è scaturita a seguito della gravità del fatto attribuito e della pericolosità del soggetto, desunta dai suoi numerosi precedenti penali e dal susseguirsi di episodi criminosi che lo hanno visto protagonista in città nel giro di un paio di mesi. La rapina, le lesioni e i furti contestati con quest’ultima ordinanza cautelare sono riferiti a fatti commessi in centro negli ultimi quindici giorni di giugno.

I precedenti

Il destinatario si trovava già in carcere a causa di altre due recenti pendenze, in merito alle quali gli sono state applicate altrettante misure cautelari detentive. L’individuo è lo stesso che si era reso protagonista di una aggressione ad agenti della Polizia Locale durante un mercoledì del cuore e di un furto aggravato in danno di un locale del centro storico, situazioni per le quali era detenuto. Inoltre qualche giorno fa è stata inoltrata a suo carico una ulteriore denuncia per tentato furto aggravato su un veicolo in sosta nella zona della parrocchia dei Romiti.

Le sue responsabilità sono emerse grazie al riconoscimento ad opera di uno degli agenti che lo aveva arrestato per il furto in centro, attraverso la visione delle immagini di un sistema di videosorveglianza vicino al punto in cui era parcheggiata l’auto presa di mira, che avevano permesso di documentare tutta l’azione criminosa dando un volto all’autore.

I fatti

L’esercente preso di mira era vittima da un paio di settimane delle prevaricazioni dell’uomo, che entrava nel suo negozio prelevando generi vari, solitamente bottiglie di birra, senza pagare, minacciando il commesso e il titolare che cercavano di bloccarlo. Quest'ultimo non aveva mai sporto denuncia, sino a quando l’aggressività dell’individuo è arrivata al culmine la sera del 29 giugno. In questa occasione, il titolare, stufo della situazione,ha cercato di bloccare l’ingresso per impedirgli di entrare, ma a questo gesto il 40enne ha risposto con una pesante aggressione, danneggiando anche gli infissi e rompendo una vetrata, seppur poi allontanandosi senza riuscire a prendere nulla. Nell’infrangere la vetrata come gesto di ritorsione l’indagato si è procurato una profonda ferita ad un braccio, lasciando una lunga scia di sangue fino a porta Schiavonia.

Le indagini

Qui, una Volante dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura impegnata nell’ordinario servizio di controllo del territorio lo ha notato e identificato, senza riuscire nell’immediatezza a ricondurre quella ferita a un episodio specifico, non essendo ancora giunta alcuna segnalazione alla Centrale della Questura, così che in ragione della gravità della ferita era stato trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso. Nel frattempo, gli agenti della Volante, visto che l’individuo non aveva fornito alcuna collaborazione per giustificare quelle lesioni, convinti che potessero essere riconducibili a qualcosa di grave appena successo, hanno ripercorso il tragitto dell’uomo a ritroso seguendo le tracce di sangue, arrivando a scoprire quello che era successo all’esercente, che nel frattempo aveva richiesto soccorso avendo anch’egli riportato lesioni.

La Polizia di Stato, dopo avere ricostruito i fatti attraverso l’acquisizione di testimoni e riconoscimenti fotografici, ha inoltrato alla magistratura un dettagliato rapporto sul caso. Prima che intervenisse la decisione giudiziaria, il 40enne era stato arrestato per altri fatti e ristretto in carcere.

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