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Cronaca

Festival della libertà, il direttore artistico Davide Rondoni: "Polemici in servizio permanente"

Quasi nessuna replica alle accuse mosse dal centro-sinistra e dall'Anpi, l'associazione dei partigiani, al Festival 'Accento di libertà', associato alla figura di Caterina Sforza ed in particolare sul testo scelto per il volantino ufficiale

Quasi nessuna replica alle accuse mosse dal centro-sinistra e dall'Anpi, l'associazione dei partigiani, al Festival 'Accento di libertà', associato alla figura di Caterina Sforza ed in particolare sul testo scelto per il volantino ufficiale, che in poche righe mette assieme i partigiani Corbari e Iris Versari a Mussolini e Claretta Petacci. Oltre alla politica anche alcune perplessità espresse dal mondo della cultura. 

Il direttore artistico Davide Rondoni da parte sua non è intervenuto per chiare il senso del testo che ha scelto per la presentazione del festival, limitandosi solo ad un commento su Facebook: “A proposito di alcune polemiche sul festival Caterina di Forlì - accento di libertà - che mi vede come direttore artistico: giudicare post FB che comunicano una iniziativa come se fossero libri di Storia è esercizio poco assennato e inutile. Consigliamo ai "polemici in servizio permanente" una pupilla meno arrossata (come diceva Rimbaud) nel guardare le cose. Peraltro nel testo l'accostamento tra Mussolini e Corbari  non è tra le persone ma tra i modi con cui furono giustiziati ed esposti. L'accostamento tra le persone lo fanno i "polemici". Incorrendo nel vizio che vorrebbero accusare. L'ideologia è un vizio. Ci vediamo al festival”.

Sul fronte politico, presa di posizione solo di Forza Italia, per bocca di Raffaele Acri, responsabile provinciale Seniores: “Non mi sorprende la posizione assunta dal simpatico Vico Zanetti, laddove il ruolo e l’incarico spesso lo spingono a “polemiche promozionali” a beneficio dei tesserati, piuttosto mi ha deluso, se possibile, il parallelo condotto dal Consigliere Morgagni, nella misura in cui speravo, aldilà delle convinzioni politiche che ci differenziano, che la sua generazione riuscisse a guardare al ruolo dei protagonisti della storia recente con quel distacco derivante dall’anagrafe e dal livello culturale assunto dagli studi conseguiti, che facesse quindi accendere le speranze di una possibile composizione da addurre alla moderna politica, sviluppando una analisi di confronto meramente storiologica, pur nel rispetto di tutte le sofferenze. Invece ancora una volta le vicende storiche dell’ultimo conflitto trovano ancora quella mistificazione necessaria ad individuare il colore politico del lettore, con una sinistra che tuttora trova utile pescare nell’ideologia”.

Ed ancora: “Eppure il Sindaco Zattini e soprattutto l’Assessore Casara hanno provato a dare il buon esempio, non sottraendosi alla richiesta di patrocinio avanzata dall’Anpi per il convegno Un passato che non passa. Balle e rigurgiti fascisti dopo la Liberazione” del 18 luglio scorso, proprio per le Politiche Giovanili, laddove era chiaro si volesse tastare il polso all’amministrazione, con un contenitore di polemiche pronto ad essere riversato e che invece hanno dovuto riporre. Ciononostante, la Giunta aveva affidato proprio nelle Politiche Giovanili, la speranza di un aperto confronto tra generazioni scevro dalle barriere ideologiche che trascinano un confronto travisato dalle appartenenze. Peccato”.

E conclude: “Una chiosa inevitabile sull’intervento, in merito, dell’Onorevole Marco Di Maio, dimentico evidentemente del suo trapasso alla corte dell’ex premier toscano, che ha riguardato come Giano bifronte alla passata appartenenza comunista, ammiccando e rassicurando i suoi presunti ex elettori di aver cambiato solo casacca ma di aver lasciato intatto il vestito”.

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