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Cronaca

Mattia, lode all'Iti tra elettronica e lunghe camminate: "Seguo le orme di mio padre e torno alle mie origini"

La grande passione per l'elettronica ha portato Mattia Masdea a diplomarsi con la lode all'istituto tecnico industriale "Marconi"

Dal padre al figlio. La grande passione per l'elettronica ha portato Mattia Masdea a diplomarsi con la lode all'istituto tecnico industriale "Marconi". Si definisce "un ragazzo tranquillo e abbastanza timido, ma quando mi sento a mio agio con qualcuno tiro fuori tutto di me. Una cosa che mi caratterizza è l'ordine; infatti ogni cosa in camera mia ha un suo posto specifico e mi da fastidio quando qualcuno sposta qualcosa. Quand'ero piccolo ho fatto un sacco di sport, sono passato da Basket a Karate, da Nuoto a Judo e da Calcio a Hip Hop, ma ormai sono anni che non ne pratico nessuno".

"Mi sono appassionato però ai videogiochi e più in generale ai computer, passione che occupa molto tempo della mia giornata - racconta -. Infine un'altra grande passione che ho da quando facevo le elementari sono gli Scout, ormai sono 10 anni che ne faccio parte e non me ne sono ancora stancato; amo trascorrere del tempo immerso nella natura, ma anche fare lunghe e stancanti camminate. Due anni fa, prima della pandemia, mi sono cimentato nella Via degli Dei e nonostante sia stato un percorso molto impegnativo, credo sia stata una delle migliori esperienze mai vissute".

Perchè ha scelto elettronica?
Sin da piccolo volevo fare ciò che aveva fatto mio papà; in particolare ho scelto l'area elettronica anche perchè è quella che si avvicina maggiormente all'utilizzo dei computer e di programmazione, quindi quello che mi interesserebbe fare da "grande".

Qual è il suo bilancio di questi 5 anni all'Itis?
Mi sono trovato molto bene questi 5 anni. Dal punto di vista dello studio sono stati abbastanza impegnativi ma non troppo; sono stati anche pieni di attività e uscite, mi ricorderò per sempre della bellissima gita fatta a Vienna e negli ex campi di concentramento austriaci come Mauthausen. Caratteristica importante della scuola è quella di possedere un vasto numero di laboratori per ogni articolazione; trovo che sia stato molto formativo poter realizzare con le proprie mani e vedere con i propri occhi gli oggetti di studio della teoria, anche nella pratica; l'unico rimpianto, se possiamo definirlo così, è quello di non essere riuscito a fare alternanza scuola-lavoro nelle aziende a causa della pandemia.

E' tra le 'star' del Marconi, avendo concluso il suo percorso con tanto di lode. Se lo aspettava?
Detto sinceramente non me l'aspettavo, ma ci speravo; sin dalla terza, quando ho scoperto che per avere la lode ci sarebbe stato bisogno della media del 9 negli ultimi tre anni, per avere i crediti necessari per raggiungerla, diciamo che mi sono impegnato un po' di più nella speranza di arrivare in quinta e magari riuscire a prenderla.

Quali sono state le sue sensazioni al momento dell'esame?
Vorrei innanzitutto dire che la sera prima dell'esame ci sono volute due ore prima di addormentarmi, e che la mattina stessa non ho mangiato niente per la tensione; inoltre fino al momento prima di entrare in aula ero un bel po' nervoso. Entrato in aula e iniziato a parlare, tutte le preoccupazioni erano svanite, ero concentrato su quello che dovevo dire e nient'altro; alla fine è stata una grande “chiaccherata”.

In questo periodo condizionato dal covid come è cambiato il rapporto con insegnanti e compagni di classe?
Diciamo che le relazioni con i compagni non sono cambiate troppo, eravamo praticamente insieme ogni giorno, sia mattina che sera, attraverso vari programmi di chat. È stato un po' difficile non poterli vedere, per molto tempo, dal vivo. Dal momento in cui siamo tornati tutti insieme in classe mi sono sentito molto felice, sembrava essere tornati alla normalità; essere in quinta e non poter vivere il nostro ultimo anno di scuola insieme non poteva esistere. Credo che il rapporto con i professori in Dad, si sia un pochino deteriorato; credo che sia molto importante essere in presenza, uno di fronte all'altro, per poter instaurare un vero e proprio collegamento tra due persone, specialmente tra un ragazzo ed un adulto.

Quali sono i progetti per il futuro?
Ciò che mi aspetta nel futuro è ignoto, ma ciò che è certo, è che voglio proseguire gli studi nel campo dell'informatica e per questo andrò a studiare al Politecnico di Torino, Ingegneria Informatica, sempre per seguire le orme di mio padre; possiamo dire anche per tornare alle origini, dato che sono nato a Torino.

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