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Cronaca

Da Wildt a Morandi, nelle cellette del San Domenico le collezioni dei grandi donatori forlivesi

Nelle cellette a piano terra dei Musei San Domenico saranno riunite le collezioni dei donatori. L’assessore alla Cultura Melandri: “Un’idea straordinaria"

Riunire ai Musei San Domenico, dove è già esposta la collezione donata da Giuseppe Pedriali, tutte le collezioni dei grandi donatori forlivesi. E’ il progetto presentato lunedì mattina dall’amministrazione comunale, in seno alla riorganizzazione dei contenitori museali della città. Una riorganizzazione da circa 20 milioni di euro complessivi che riguarderà la riqualificazione del Palazzo del Merenda, il trasferimento della biblioteca a Palazzo Romagnoli, lo spostamento della Collezione Verzocchi a Palazzo Albertini e la realizzazione del quarto stralcio del San Domenico.

In questo contesto di rimodulazione dei contenitori culturali, la collezione Wildt, donata da Raniero Paulucci di Calboli, e la collezione Morandi, donata da Arturo e Ada Righini, troveranno anche'esse una nuova collocazione, con l’intento di “restituire il gusto di una persona e di un momento e di narrare una storia nella storia”, secondo il progetto messo a punto dall’amministrazione. Nasce così la nuova sezione dedicata ai grandi donatori forlivesi che avrà come cornice le sale, attualmente vuote, al piano terra dei Musei San Domenico.

“Questa è la nuova linea intrapresa dai musei e dedicata ai donatori - precisa l’assessore alla Cultura, Valerio Melandri - e io che mi occupo di fundraising sono molto contento. L’idea di concentrare nelle cellette del San Domenico tutti i donatori forlivesi è straordinaria”.

Oltre alle cinque sale già dedicate alla raccolta di dipinti che l'ingegnere forlivese Giuseppe Pedriali raccolse lungo l'arco della sua vita e lasciò in dono agli istituti culturali di Forlì, saranno allestite altre due sale predisposte per ospitare le opere pittoriche e grafiche di Giorgio Morandi, dalla donazione Righini, e la serie plastica legata al nome di Adolfo Wildt, provenienti dalle collezioni di Raniero Paulucci de Calboli. All’entrata di ogni sala sarà collocato il busto dei donatori.


Musei San Domenico, le sale dei grandi donatori forlivesi-2

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