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Cronaca Forlimpopoli

Dopo le preoccupazioni, Amadori riduce il progetto di nuovo stabilimento: "Se realizzato sarà solo logistico"

Si riduce la previsione di insediamento industriale di Amadori a San Leonardo (Forlimpopoli), in un'area adiacente allo stabilimento Marcegaglia e vicino al polo produttivo di Villa Selva

Si riduce la previsione di insediamento industriale di Amadori a San Leonardo (Forlimpopoli), in un'area adiacente allo stabilimento Marcegaglia e vicino al polo produttivo di Villa Selva. E' quanto rende noto il colosso avicolo cesenate, in una nota. Scrive Amadori: "In relazione alle richieste degli enti preposti alle verifiche dell’iter autorizzativo, riguardante il progetto di insediamento denominato “Alppaca”, presentato da Gesco Srl (società del gruppo Amadori), in località San Leonardo nel Comune di Forlimpopoli, la società comunica che, per quanto riguarda la destinazione d’uso dell’area, viene esclusa la costruzione di un nuovo polo produttivo/logistico, a vantaggio di un'attività unicamente logistica".

Tuttavia, continua la nota "l'effettiva realizzazione della struttura logistica da parte del gruppo, come già ribadito nelle precedenti comunicazioni e negli incontri con la comunità e gli stakeholder del territorio, dipenderà dalla sua coerenza, al pari di altri progetti in altre aree, al piano industriale del gruppo Amadori, che verrà presentato e approvato nei primi mesi del 2024". Insomma, dopo aver presentato l'istanza per la realizzazione, non è detto che Amadori procederà effettivamente alla sua realizzazione, ma se lo farà sarà una struttura unicamente logistica e non produttiva.

Fin dalla sua presentazione, infatti, Amadori aveva indicato due possibili opzioni: la prima era di realizzare produzione e logistica assieme. Nella parte progettuale si indicavano in particolare attività di lavorazione di prodotti a base di carne impanati, altri cotti e arrosti anche interi, da commercializzare in Italia e in Unione Europea. La previsione era di circa 180 lavoratori impiegati, di cui 140 addetti alla produzione, oltre a quelli impiegati nella logistica. Il secondo scenario, invece, era di utilizzare lo stabilimento come sola base logistica, con circa 250 lavoratori impiegati. Amadori avrebbe quindi deciso per la seconda soluzione, che però ha una previsione di minore occupazione di 180 posti di lavoro.

Per la viabilità, nel progetto, è previsto l'allaccio al bypass di San Leonardo in corso di costruzione.  Previsti una rotonda, verde di mitigazione e parcheggi, nonché un nuovo edificio da 1.600 mq che sarà ceduto, come opera compensativa, al Comune di Forlimpopoli, che qui andrà a realizzare il nuovo Archivio Comunale. Al Comune andranno anche altri due piccoli lotti (per 4.500 mq totali) per futuri altri fabbricati non residenziali e un'altra area di 2.000 mq per futuri usi residenziali. Il comparto sarà servito anche da una pista ciclabile di circa due chilometri.Il progetto complessivo ha una potenzialità edificatoria (superficie lorda) di 64.666 mq, distribuita su un’area di 258.665 mq, compresa tra le vie San Leonardo, Paganello, Savadori e Giulio II, quest'ultima segna il confine con il Comune di Forlì. Il progetto è stato chiamato 'Alppaca', una sigla che sta per "Area logistico-produttiva per le per prodotti e applicazioni di coordinamento aziendale", per un valore di investimento di circa 100 milioni di euro.

Ad influire su tale decisione, a quanto pare, anche la preoccupazione che era emersa tra i cittadini della zona, per il possibile impatto dello stabilimento. A Forlimpopoli si sono tenuti due incontri di presentazione da parte di Gesco, a luglio e a ottobre. Tra le voci di dissenso, per esempio, quella del neonato Brn Village, che si trova a poca distanza dal lotto edificabile e che temeva per "i possibili cattivi odori su un'area vocata al benessere".

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