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Il caso

Sara Pedri, parla la sorella: "La sua assenza si è trasformata in una nuova presenza. Questo è un miracolo"

Emanuela Pedri ha pubblicato un video su Facebook nel quale spiega che "l'attesa è stata e continuerà ad essere difficile, ma viene addolcita dalle parole e dai pensieri spesi da tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto e mostrato vicinanza da quando Sara è scomparsa"

Si è scandagliato palmo a palmo il lago trentino di Santa Giustina, con l'ausilio di unità cinofile speciali giunte anche da Monaco di Baviera, ma di Sara Pedri - la ginecologa 31enne di Forlì, scomparsa il 4 marzo del 2021- non ci sono tracce. "Avevamo parlato di speranza, ma anche di un miracolo", scrive Emanuela in un post pubblicato su Facebook, consapevole nella difficile attività delle forze dell'ordine per "due motivi fondamentali: l'ambiente avverso e il tempo passato".

"Nonostante la grande delusione di non averla trovata e portata a casa, siamo sempre stati realisti e consapevoli che poteva andare così - sottolinea Emanuela -. Parlando con il comandante Maggiore Guido Quatrale, che ringraziamo con tutto il cuore per l'impegno e la grande professionalità, ci siamo ripromessi che continuerà ad esserci una costante perlustrazione ed un'attenzione speciale al lago per cercare Sara perché, a detta sua, "Sara è diventata come una loro figlia".  Le ricerche non finiranno mai finché Sara non torna a casa. Non è una fine, ma un inizio". 

Dalla famiglia Pedri un ringraziamento a tutti coloro che sono stati impegnati in questa tre giorni di ricerche, dal personale dell'unità cinofila giunta dalla Germania, con i cani addestrati per la ricerca cadaveri in acqua, l'unità cinofila dei carabinieri di Bologna, specializzata nella ricerca di cadaveri in ambiente terrestre, il nucleo sub di Genova e i vigili del fuoco di zona tra Cles, Cagnò, Tassullo, Taio e Banco e tutti i volontari coinvolti. Un ringraziamento anche al maggiore Quatrale, "che ha coordinato le ricerche in maniera impeccabile senza tralasciare nulla e credendoci fino in fondo".

"Io e la mia famiglia ringraziamo sempre l'Associazione Penelope Italia Odv che è parte integrante di questa ricerca continua (sia quella fisica, che della verità), senza la quale nulla di tutto questo sarebbe potuto succedere - conclude Emanuela nel post -. Un grandissimo grazie va a tutti voi che non ci avete mai abbandonato e avete reso l'attesa più dolce con pensieri e parole di sostegno e vicinanza".

Il video

Emanuela ha anche pubblicato un video nel quale spiega che "l'attesa è stata e continuerà ad essere difficile, ma viene addolcita dalle parole e dai pensieri spesi da tutte le persone che ci hanno sempre sostenuto e mostrato vicinanza da quando Sara è scomparsa". Emanuela usa anche la parola "miracolo": "Sara è entrata nelle persone, diventando parte di tante famiglie in Italia, come una sorella, come una figlia o un'amica o collega - spiega -. A Sara vogliamo bene tutti, non la ama solo la sua famiglia, ma la amano in tanti. E questo è il miracolo più grande che sia avvenuto. Trasformare la sua assenza in una nuova presenza". Sara, continua la sorella, "è con me e con la mia famiglia e non solo. Siamo fiduciosi, ma anche realistici, perchè le ricerche non si interromperanno. Pensiamo che quel lago possa prima o poi ridarci Sara. In passato chi era caduto lì è stato poi ritrovato. E' una speranza che teniamo viva continuando a parlare di Sara, facendola conoscere a 360 gradi. E' una presenza importante e il simbolo della battaglia del bullismo e del mobbing. Dobbiamo perciò tenere alta l'attenzione". 

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