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Terremoti

Sciame sismico nel Forlivese, già oltre 30 terremoti registrati. "Scosse precedute dai boati, ecco il perchè"

L'INTERVISTA -   A fare il punto della situazione è Pio Lucente, dell'Osservatorio nazionale terremoti dell'Ingv

Da mercoledì sera l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha gli occhi incollati sull'area del Forlivese, dove è in atto una sequenza sismica di deboli terremoti. A giovedì mattina gli strumenti hanno registrato 38 movimenti tellurici, 14 dei quali di magnitudo superiore al secondo grado della scala Richter.  A fare il punto della situazione è Pio Lucente, dell'Osservatorio nazionale terremoti dell'Ingv. 

Dottor Lucente, cosa sta accadendo nell'entroterra forlivese?
Si tratta di una piccola sequenza sismica, iniziata mercoledì sera da una scossa di magnitudo 3.1 seguita nel giro di pochi minuti da terremoti di magnitudo 2.9 e 3.2. Dopodichè abbiamo osservato una serie di scosse di minore intensità.

Guardando le mappe messe a disposizione dall'Ingv, è possibile notare una serie di epicentri, sebbene a pochi chilometri l'uno dall'altro
I terremoti di magnitudo molto bassa sono registrati da poche stazioni e hanno quindi una localizzazione meno ben vincolata, con errori maggiori circa la precisione dell'epicentro. Sulla mappa possono quindi apparire un po' sparsi, ma poi verrà effettuata una correzione da parte dei colleghi dell'Ingv nell'arco di alcuni giorni. 

Le scosse più forti sono state precedute da una sorta di boato. Ci può spiegare questo fenomeno?
Non sempre si percepisce. E' un fenomeno che accade ed è in funzione della profondità della sorgente, ma anche della posizione della persona che avverte questo fenomeno. E' semplicemente la trasmissione della perturbazione elastica dalla terra all'aria. 

Faccia finta di illustrarlo ad un bambino...
La propagazione del suono non è altro che una propagazione di un'onda. Prendiamo per esempio in mano una corda di una chitarra. Quando si impone una vibrazione allo strumento questa determina un suono che si espande. Ecco, la stessa cosa accade con la propagazione di un'onda sismica: quando questa si mette in cammino all'interno della terra, al momento di interfacciarsi con l'atmosfera si trasferisce in aria con la creazione di un suono. 

A fine giugno anche la Vallata del Savio è stata interessata da una sequenza sismica. C'è un collegamento con questa serie Forlivese?
Lo escluderei. 

Il territorio Forlivese già in passato ha dovuto fare i conti con terremoti e sciami...
Rispetto al panorama nazionale si tratta di un'area a medio rischio, nè a bassissima pericolosità nè tanto meno ad altissima. Dal 1985 ad oggi la storia sismica dell'area, in questo caso del Meldolese, non registra terremoti fortissimi. Il più intenso è stato di magnitudo 5, ma consistentemente più ad ovest rispetto all'attuale epicentro, più o meno ai confini con la Toscana. Non abbiamo registrato negli ultimi 37 anni scosse di magnitudo superiore a questa. 

Avete avuto molte interazioni sui profili social dell'Ingv da parte dei cittadini forlivesi?
Quanto accade sequenze di questo tipo c'è molta partecipazione da parte dei cittadini, sia per quanto riguarda la descrizione sia per quanto concerne dubbi e domande.

Previsioni ovviamente non se ne possono fare...
Assolutamente no. Non esiste la possibilità di prevedere l'evoluzione di una sequenza sismica di questo tipo. Ce ne sono decine in Italia di questo tipo, sono fenomeni che possiamo definire 'normali'. Quello che possiamo dire è che ogni cittadino si accerti di vivere in un ambiente costruito secondo le norme anti-sismiche legate al livello di pericolosità associate alla zona dove ci si trova. 

Quanti terremoti sono stati registrati in Italia dall'inizio dell'anno?
Mediamente ogni settimana sul territorio nazionale registriamo intorno ai 300 terremoti. Tuttavia si tratta di un dato molto variabile, come ad esempio come accaduto in occasione dei terremoti di Amatrice e Norcia. Con sequenze importanti, con l'attivazione di una faglia di grosse dimensioni, si arriva alle centinaia di migliaia di scosse. 

Nella foto Pio Lucente, dell'Osservatorio nazionale terremoti dell'IngvPio Lucente-2

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