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Cronaca

"Un parcheggio multipiano in piazza Saffi": la provocazione della Fiab per le auto in centro

“Ecco la bozza di un progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio multipiano nel centro di Piazza Saffi e di un distributore di benzina sotto le pensiline adiacenti”

“Ecco la bozza di un progetto che prevede la realizzazione di un parcheggio multipiano nel centro di Piazza Saffi e di un distributore di benzina sotto le pensiline adiacenti”: è con un fotomontaggio ad alto impatto visivo che la Fiab sceglie di contestare la proposta di portare in piazza Saffi le auto e un 'parcheggio veloce'. Ovviamente nessuno ha proposto - né è possibile dal punto di vista urbanistico - la realizzazione di un silos-parcheggio in piazza Saffi. 

Critica la Fiab, l'associazione degli 'Amici della bicicletta' di Forlì, in riferimento alla recente notizia della chiusura di Eataly: “Per risolvere il problema dell’abbandono del centro storico di Forlì ci vogliono parcheggi? Certo: cosa c’è di meglio di un bel parcheggio, magari a sosta veloce, per consentire ai negozianti del centro di ricevere un autista frettoloso che faccia acquisti rapidi e possa immediatamente rientrare in auto, senza usufruire di altri servizi? Niente di più sano e utile per il centro”. Il fotomontaggio viene definita una “provocazione, perché il problema dell’abbandono del centro di Forlì è sempre stato affrontato in un’ottica “autocentrica” e senza progettare differenti modalità di spostamento e fruizione della città. La città che immagina Fiab, invece, ha una mobilità che, lasciando le strade più libere dalle auto, faciliti la socializzazione e l’incontro di famiglie e giovani nelle aree verdi e nelle piazze del centro. Un centro città in cui entrare in bicicletta oppure, dopo aver parcheggiato l’auto fuori dalle mura, sfruttare mezzi pubblici, o i propri piedi, per raggiungere qualunque destinazione”. 

“Il centro di Forlì è così piccolo che sono sufficienti 20 minuti per percorrerlo a piedi “da porta a porta”. Ci si potrebbe ispirare al progetto parigino ”La Città del quarto d’ora”: 15 minuti, a piedi o in bicicletta, per raggiungere i servizi e soddisfare i propri bisogni, dalla cultura allo shopping. La crisi del nostro centro non è stata innescata dalla chiusura di Eataly o dall’epidemia di Covid-19, ma dalla mancanza di un progetto globale, sostenibile e che generi delle sinergie virtuose fra cultura, socialità e business. Fiab mette a disposizione del Comune le proprie competenze e risorse, per una progettazione partecipata, che coinvolga la cittadinanza e tutti gli enti che possano contribuire a migliorare la fruibilità del nostro centro. Chiediamo un tavolo di lavoro con i rappresentanti di tutti, per creare una proposta condivisa”.

Conclude la nota: “Un progetto per la città, patrimonio  di tutti, non può essere calato dall’alto, costruito a tavolino, senza tenere conto delle diverse realtà che la vivono. La precedente amministrazione aveva messo in campo un bell’esempio di progetto partecipato che aveva coinvolto studenti e cittadini, con l’obiettivo di rivitalizzare la piazza e il centro storico. Che fine ha fatto?”.

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