Vaccini e terze dosi, la provincia di Forlì-Cesena supera le 30mila somministrazioni. Ausl, 31 operatori sospesi

Resta invariata la percentuale di somministrazioni di prime dosi nel comprensorio di Forlì. Almeno l'85% dei forlivesi ha ricevuto al 22 novembre una dose di siero anti-covid, percentuale più alta in Romagna che viaggia con una media dell'82%. Invariata la situazione anche sul resto del territorio: Ravennate e Cesenate all'84%, mentre il Riminese sale di un punto percentuale, portandosi al 78%. Non si è vaccinato ancora il 26% dei giovani tra i 12 ed i 19 anni, il 18% tra i 20 ed i 29 anni e il 23% tra i 30 ed i 39 anni. Per quanto riguarda la fascia 40-49 anni ha ricevuto il siero l'80% dei forlivesi, l'87% nella fascia 50-59, l'89% in quella 60-69, il 92% tra i 70 ed i 79 anni e la quasi totalità degli over 80.

Ha completato il ciclo vaccinale l’85% dei forlivesi. In Romagna, al 22 novembre le prime dosi (comprese dosi uniche) somministrate nei centri vaccinali aziendali sono state 836.800 (303.836 nella provincia di Forlì-Cesena), mentre le seconde dosi 755.843 (273.771) e le terze 85.867 (31.719). Le dosi somministrate dai medici di base sono 76.083 (29.039 in provincia), mentre nelle aziende 8.038. Sono 221 i dipendenti Ausl sospesi perché hanno finora rifiutato il siero (nel bollettino precedente erano 225), 17 tra dirigenti e 204 di comparto.

A Forlì gli operatori sospesi sono 31, il dato migliore se viene confrontato col resto della Romagna, visto che il Ravennate ne ha 75, 69 il Riminese e 46 il Cesenate. Tra questi non ci sono dirigenti. Ai 221 non vaccinati vanno aggiunti i convenzionati, che sono 21 (uno nel Ravennate, cinque nel Cesenate e Forlivese e 10 nel Riminese). "Per tutte le categorie la percentuale sul totale del personale è inferiore all’1%", rimarca l'Ausl.