Ausl unica, Balzani: “Progetto da 2 miliardi di euro in 20 pagine anonime”

L’Ausl unica di Romagna? E’ un progetto da 2 miliardi di euro per il momento racchiuso solo in 20 pagine senza firma. E’ il dato che il sindaco di Forlì Roberto Balzani porta per confutare la dura lettera dei sindaci di Cesena Paolo Lucchi, di Rimini Andrea Gnassi, di Ravenna Fabrizio Matteucci e dei tre presidenti di Provincia Massimo Bulbi, Stefano Vitali e Claudio Casadio, indirizzata all’assessore regionale alla Sanità Carlo Lusenti in cui di fatto si isola Forlì, dopo i distinguo sollevati da Balzani su Facebook.

Balzani, non annullando la necessità di pervenire all’Ausl unica, tuttavia ha censurato le decisione prese dall’alto dalla Regione e si è smarcato dal progetto di legge regionale. Subito, a caldo, a differenziarsi dal sindaco di Forlì è stato il vicepresidente della Provincia Guglielmo Russo, mentre il PdL ha rigirato il coltello nella piaga, lamentando un Pd sempre più spaccato sulle maggiori partite.

Dopo questa bufera non si è fatta attendere la reazione del sindaco di Forlì, che ha commentato su Facebook il contenuto della lettera di Cesena, Ravenna e Rimini: "La reazione compatta dei sindaci e dei presidenti delle province romagnole alla richiesta – dei sindaci del Forlivese, sulla scorta di documenti precedenti – di analizzare con cura i territori e di predisporre un progetto razionale ed economicamente fondato per l’Ausl unica, prima di procedere all’incoronazione del Direttore Generale “superman” che dovrà guidarla, mi ha fatto molto pensare”.

Quindi svela: “In fondo, la “macchina delle decisioni irrevocabili” è stata mossa da 20 cartelline (non firmate: autore ignoto, ma penna regionale) che volentieri analizzerei in pubblico a beneficio dei cittadini. Dopodiché, non uno studio, non un approfondimento, non la presentazione di scenari plausibili asseverati da tecnici e specialisti. Eppure parliamo di più di 2 miliardi di euro l’anno di spesa. Due miliardi! Ci chiedevano, dalla Regione, solo la “decisione politica”. Ma che cos’è la “decisione politica” se non il frutto di una scelta razionale, per evitare disastri possibili o ipotetici? Di qui nasce la nostra obiezione. Non da altri retropensieri. Ecco perché penso che il documento di sindaci e di presidenti di provincia equivalga alla notifica di un fallo da espulsione: che ci sta a fare in mezzo a noi uno che si pone questo tipo di problemi? Chiaramente, non capisce nulla di politica. Chiaramente".