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Università, Di Maio: "Molto positivo che si completi il lavoro su Medicina. Le differenze politiche non devono prevalere su progetti utili al territorio"

Lo afferma il deputato Marco Di Maio a seguito dei dati sulle iscrizioni all'università di Bologna e il giorno dopo il via libera del Consiglio comunale di Forlì alla convenzione con Serinar

"L'investimento sulla presenza dell'Università in Romagna si conferma un valore aggiunto, benefico per il territorio, per l'Ateneo e basilare per il futuro. Il fatto che nonostante la pandemia le matricole siano aumentate, è un segno di grande speranza. Con l'avvio dei corsi di laurea in Medicina e chirurgia a Forlì e Ravenna questa presenza si rafforzerà a beneficio di tutti". Lo afferma il deputato Marco Di Maio a seguito dei dati sulle iscrizioni all'università di Bologna e il giorno dopo il via libera del Consiglio comunale di Forlì alla convenzione con Serinar che permetterà di dare il via la progetto Romagna Salute e agli investimenti necessari per Medicina.

"Fin dal primo momento abbiamo sostenuto l'approdo di Medicina, assieme al sindaco Davide Drei, al presidente del campus Luca Mazzara, al presidente della Fondazione cassa dei Risparmi di Forlì, Roberto Pinza, al prorettore Sangiorgi, al prof. Giorgio Ercolani e ai tanti che hanno creduto in questa possibilità - afferma il parlamentare -. Il fatto che il sindaco Zattini si sia in continuità con quel lavoro e lo abbia portato a compimento è positivo e va salutato con favore. Trovarsi su sponde politiche diverse non deve impedire di unirsi su progetto importanti per il futuro della propria comunità".

"Del resto il lavoro svolto negli anni per completare il Campus e attrarre finanziamenti statali - aggiunge Marco Di Maio - è sempre stato rivolto non solo a costruire muri ed edifici, ma a far sì che potessero diventare contenitori in grado di potenziare l'offerta didattica. E così sta avvenendo. E' una direzione rispetto alla quale non si può tornare indietro e non possono esserci tentennamenti".

"Mi auguro che il territorio non voglia farsi sfuggire l'occasione degli ingenti fondi europei, quelli del Recovery Fund e spero anche quelli del MES, per provare a inserire il progetto di Medicina nei canali di finanziamento previsti - conclude - perchè questo significherebbe proseguire col potenziamento dell'Università e al contempo utilizzare le risorse locali oggi impegnate a quel fine, per altri scopi". 
 

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