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L'accordo

Alloggi comunali per i soldati del 66esimo "Trieste": Comune e Esercito ufficializzano l'accordo

Tra le finalità del progetto figurano il radicamento del personale militare e la promozione di politiche di integrazione e dei valori di legalità. Il protocollo ha validità di 5 anni con possibilità di rinnovo per analogo periodo

C'è la firma sul nuovo accordo per la destinazione di alloggi di proprietà comunale a favore di militari in forza al 66esimo Reggimento Fanteria Aeromobile "Trieste". Il documento è stato sottoscritto martedì mattina in Municipio dal sindaco Gian Luca Zattini, dal colonnello Francesco Randacio, comandante dell'Esercito Emilia Romagna, e dal presidente dell’Azienda Casa Emilia Romagna di Forlì-Cesena Giuseppe Tallarico, alla presenza del vicesindaco con delega alla Sicurezza Daniele Mezzacapo, dell’assessora al Welfare Barbara Rossi e dei vertici del Servizio Benessere Sociale e Partecipazione del Comune.

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Sei appartamenti per i soldati attraverso una graduatoria

Con questo importante accordo, che fa seguito a un analogo provvedimento siglato nel 1999 e andato a compimento nel corso degli anni, viene rinnovata la riserva di alloggi comunali, gestiti da Acer, a disposizione di personale militare e delle relative famiglie. Nello specifico, si tratta di sei appartamenti collocati in varie zone della città rispetto ai quali l’Esercito creerà una apposita graduatoria tra il proprio personale e che saranno concessi seguendo i criteri della normativa del contratto di locazione concertato. Tra le finalità del progetto figurano il radicamento del personale militare e la promozione di politiche di integrazione e dei valori di legalità. Il protocollo ha validità di 5 anni con possibilità di rinnovo per analogo periodo.

"Grande sinergia"

"Il Protocollo sottoscritto è un'ulteriore conferma della grande sinergia esistente tra il Comune di Forlì e l’Esercito Italiano - le parole del colonnello Randacio -. Una mutua collaborazione e vicinanza col 66° Reggimento Fanteria Aeromobile, che discendono dal sentirsi parte della stessa comunità e dal condividere i valori fondati sulla nostra Costituzione. Grazie all’impegno del Comune sei nuclei familiari di cittadini forlivesi, di sei nostri militari, vedranno migliorare sensibilmente la qualità della loro vita. E di questo, a nome della Forza Armata, voglio ringraziare il sindaco Zattini ed il Consiglio Comunale”.

Integrazione

“Il 66esimo Reggimento Fanteria Aeromobile Trieste è un punto di riferimento importante per la nostra città e per il territorio romagnolo, tanto da essere stato insignito della cittadinanza onoraria di Forlì - affermano Zattini, Mezzacapo e Rossi -. Questo accordo consentirà alle donne e agli uomini del Reggimento, e alle loro famiglie, di poter avere le condizioni necessarie per svolgere il proprio servizio nell’Esercito e di integrare il proprio nucleo familiare nel tessuto cittadino".

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Lasaponara (Centrodestra per Forlì): "Ampliare l'accesso anche alle altre divise"

"Il protocollo firmato è l'atto finale di un percorso che il sottoscritto aveva avviato con una mozione nel 2021 - afferma il consigliere comunale Francesco Lasaponara del gruppo Centrodestra per Forlì -. Facendomi portavoce di una fortissima esigenza abitativa del personale in servizio attivo al Reggimento 'Trieste', il più numeroso rispetto a tutte le altre Forze Armate presenti sul territorio comunale. Il problema della carenza degli alloggi riservati ai militari era stringente fin dal 1.999. Un tema, evidentemente, che non incontrava la sensibilità degli amministratori del centrosinistra".

"Una proposta, la mia, felicemente accolta oggi, dopo l'approvazione in delibera, con la firma del protocollo da parte di un sindaco di centrodestra, che voleva rispondere a un'esigenza reale espressa dai militari dell'esercito in forza a Forlì - continua Lasaponara -: giovani provenienti da tutta Italia che si trovano in situazioni di difficoltà abitativa, non solo per il basso reddito, ma anche per la necessità di ri-locarsi su un territorio diverso da quello originario o essere pronti ad ulteriori spostamenti".

“Posso portare la testimonianza di colleghi dell'esercito che sono stati costretti a trovare alloggio nel forese, poiché in città non vi era disponibilità alloggiativa, vista la titubanza di tanti proprietari di case ad affittare alloggi a chi non promette di rimanere in affitto con continuità - aggiunge -. E adesso con l’avvento della professionalizzazione del servizio militare di truppa le esigenze di reperibilità degli alloggi sono oltretutto  aumentate,  nonostante sia sempre più difficile per il personale in stellette trasferito a Forlì reperire appartamenti ove portare  in ricongiungimento la propria famiglia".

“In generale - prosegue il consigliere comunale del gruppo Centrodestra per Forlì - c’è una esigenza abitativa non del tutto soddisfatta dalle disponibilità del mercato immobiliare pubblico e privato forlivese, soprattutto di questi tempi con le richieste abitative degli studenti universitari provenienti da altre regioni. Il protocollo firmato garantirà soltanto in minima parte, purtroppo, le esigenze abitative dei militari trasferiti a Forlì per servizio. Ma, comunque, rappresenta un passo avanti e concorre, di fatto, ad integrare il progetto 'Case sicure', voluto dall'amministrazione comunale di Forlì per migliorare la civile convivenza e la qualità della vita nelle abitazioni di edilizia comunale, inserendo uomini in divisa in contesti immobiliari e in aree in cui molto spesso ce ne è più bisogno. A tal proposto, come già richiesto nella mozione da me presentata, ribadisco la necessità di ampliare l’accesso alle Case di Edilizia Popolare anche alle altre Forze Armate, alle forze dell’ordine e di Polizia presenti in città, il cui personale, i nuovi elementi entrati in servizio a Forlì si trovano nella stessa situazione di necessità legata al reperimento di un alloggio in cui vivere".

Mezzacapo (Lega): "Avere un inquilino che è nell'Esercito da sicurezza"

Scrive Daniele Mezzacapo, vicesindaco di Forlì: "Voglio esprimere grande soddisfazione per l'accordo raggiunto oggi con Esercito Italiano e Acer per l'assegnazione degli alloggi a favore dei militari del 66° Reggimento Fanteria Trieste. Saranno 6 immobili riservati e garantiti con la promessa di ampliare questa disponibilità se ci saranno i presupposti per farlo. È un inizio di un progetto molto più ampio che pone gli uomini dello Stato quale presidio di sicurezza in immobili pubblici. Era un promessa fatta fin dal 2019 e nonostante tutti gli intoppi la Lega è riuscita a mantenere gli impegni presi con il proprio elettorato".

"Il percorso amministrativo per arrivare a questo accordo non è stato semplice, nel corso del tempo infatti si sono succeduti diversi comandanti e interlocutori con i quali abbiamo sempre parlato e ragionato fattivamente, così alla fine l'obiettivo che ci eravamo prefissati è stato raggiunto. Avere come inquilino in una casa popolare un militare dell'esercito dà certamente più sicurezza e io credo che da questa operazione il vantaggio sia tutto per la Città ed in particolare per i residenti negli immobili popolari che avranno come condomini uomini e donne in divisa che rappresentano un punto di riferimento e garanzia di legalità. Purtroppo abbiamo visto che negli alloggi delle case popolari si concentra la microcriminalità che tutt'ora stiamo contrastando con il pugno duro e con tutte le forze disponibili. Ora con la presenza delle divise del 66° Reggimento ci sentiamo tutti più sicuri".

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