rotate-mobile
Turismo / Dovadola

Appennino, i timori degli operatori turistici dopo le frane: "Disdette e prenotazioni ferme. Serve una risposta urgente"

E’ l’appello lanciato dai gestori delle attività ricettive turistiche dell’alta Valle del Montone

"Chiediamo alle istituzioni, a tutte le forze politiche, una risposta urgente e concreta per permetterci di continuare il nostro lavoro e, come si è fatto per la pianura, oltre agli aiuti economici, anche un rilancio attraverso azioni pubblicitarie per il nostro Appennino". E’ l’appello lanciato dai gestori delle attività ricettive turistiche dell’alta Valle del Montone. In occasione della visita a Rimini della ministra del Turismo Daniela Santanchè, "molta attenzione è stata riservata al litorale romagnolo e alle città d’arte, ma ci rammarica profondamente la scarsa attenzione riservata in quel contesto alla collina e alla montagna segno ne è che non vi è stato nessun intervento di chi rappresenta l’Ente Parco delle Foreste Casentinesi dove, soprattutto nel versante romagnolo, le frane hanno stravolto il paesaggio rischiando di mettere in ginocchio un’economia già fragile".

"Presso le strutture della nostra vallata, a fronte di una stagione che sembrava iniziata sotto buoni auspici, si registrano disdette e fermo delle prenotazioni - scrivono gli operatori -. Al di là dei problemi infrastrutturali che permangono sulle nostre strade vorremmo mettere in evidenza che occorrerebbe, come si sta facendo per il nostro litorale, un rilancio anche per la collina e la montagna. E’ urgente un piano di verifica e messa in sicurezza dei sentieri che sono da anni una risorsa importante per il nostro territorio. Chi vive nei nostri paesi sa bene come tante siano le difficoltà per contrastare il fenomeno dello spopolamento che ci affligge e la situazione contingente rischia di creare situazioni in cui anche i pochi rimasti a presidio del territorio debbano lasciarlo chiudendo le proprie attività. Le conseguenze dello spopolamento della montagna ci sembrano in questo momento sotto gli occhi di tutti. Chiediamo pertanto alle istituzioni, a tutte le forze politiche, una risposta urgente e concreta per permetterci di continuare il nostro lavoro e, come si è fatto per la pianura, oltre agli aiuti economici, anche un rilancio attraverso azioni pubblicitarie per il nostro Appennino".

"A rischio un esodo irreversibile dalle colline"

I sindaci di Dovadola, Rocca San Casciano e Portico San Benedetto, Francesco Tassinari, Pier Luigi Lotti e Maurizio Monti, hanno raccolto l'appello, sottolineando come "lo spopolamento delle nostre colline non è un fenomeno nuovo e messo già in evidenza da anni dagli amministratori dei nostri territori. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Occorrono misure urgenti al fine di contrastare questo processo prima che sia troppo tardi". I primi cittadini chiedono "sgravi fiscali; abbonamenti gratuiti o ridotti per gli studenti che devono percorrere lunghe tratte per recarsi a scuola; carburanti detassati; l'azzeramento delle tasse per l'anno in corso per le aziende, in particolare quelle legate all'agricoltura, che hanno subito danni da frane: regole nuove che consentano alle piccole scuole di montagna di non chiudere". 

"Il potere di acquisto di chi vive nei nostri territori risulta più basso rispetto a chi vive in pianura in conseguenza delle maggiori spese legate al trasporto e alla lontananza dai servizi e regole nuove andrebbero a colmare questo gap - rimarcano i primi cittadini -. Chiediamo che sia urgente una presa di coscienza di questi temi o l'esodo dalle nostre colline sarà presto un fenomeno irreversibile". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Appennino, i timori degli operatori turistici dopo le frane: "Disdette e prenotazioni ferme. Serve una risposta urgente"

ForlìToday è in caricamento