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Cronaca

Arriva Ryanair con due destinazioni e un contratto di 5 anni che parte in anticipo: "Le possibilità di crescere sono infinite"

Il colosso del trasporto aereo low cost, la prima compagnia aerea in Italia e in Europa, ha scelto il Ridolfi come il trentesimo scalo servito in Italia

Dopo 14 anni di separazione, si celebra un nuovo matrimonio tra Ryanair e l'aeroporto di Forlì, con un accordo della durata di 5 anni. Il colosso del trasporto aereo low cost, la prima compagnia aerea in Italia e in Europa, ha scelto il Ridolfi come il trentesimo scalo servito in Italia. Ryanair vola già da Bologna, Rimini e Parma per quanto riguarda l'Emilia-Romagna. Una conferenza stampa di giovedì mattina in Comune ha suggellato l'accordo tra lo scalo forlivese e la compagnia aerea irlandese.

Le tratte servite saranno due, una nazionale per Palermo e l'altra per la città polacca di Katowice. Entrambe le rotte avranno la frequenza di 4 voli settimanali. La partenza è prevista per settembre. Forlì ha salutato l'arrivo di Ryanair nel salone comunale con lo slogan "Welcome back in Forlì Ryanair". Era il 2008 quando si interruppero i rapporti tra la low cost irlandese e il Ridolfi, all'epoca gestito dalla società pubblica Seaf. L'ultimo volo con le insegne dell'arpa fu il 23 ottobre 2008. I voli per le due nuove destinazioni sono già in vendita.

Investiti nell'aeroporto 18 milioni di euro

“Diamo il benvenuto a Forlì come nostro trentesimo aeroporto servito da Ryanair” ha spiegato il direttore dello sviluppo rotte Ray Kelliher. Il colosso irlandese dell'aviazione ha sciorinato i suoi numeri, come 165 milioni di passeggeri trasportati in un anno, oltre 2.500 voli giornalieri, 730 rotte da e per l'Italia, 230 destinazioni in 36 Paesi, una flotta di 510 aerei con ulteriori 145 Boeing 737 in ordine. L'obiettivo è arrivare a 225 milioni di passeggeri all'anno entro 5 anni. “A giugno si sono toccati i 16 milioni di passeggeri in un mese, con un tasso di riempimento degli aerei del 95%”, aggiunge Mauro Bolla, country manager per l'Italia di Ryanair. “Ma oltre a questi numeri, non dobbiamo dimenticare che Ryanair è partita da aeroporti piccoli come Forlì”, aggiunge  Kelliher, Che poi rilancia: “Siamo partiti con 12 mesi di anticipo, per noi oggi è il kick off per Forlì, ma le opportunità sono infinite”, rispondendo alla domanda se un domani ci saranno collegamenti con le grandi capitali europee.

VIDEO -  Ryanair: "Contenti di tornare a Forlì, si inizia con una previsione di 20mila passeggeri per l'estate"

Dalla conferenza stampa, infatti, è emerso che l'operatività del vettore irlandese al Ridolfi sarebbe dovuta partire solo nell'estate del 2023, ma si è deciso di anticipare. Il motivo è che “gli aeroporti più grandi stanno facendo fatica a ricevere ulteriore traffico”, aggiunge Andrea Gilardi, direttore del marketing e membro del cda della società di gestione FA. Per Gilardi “si sta assistendo ad un cambio di paradigma: i vettori per sostenere la loro crescita cercano sempre più aeroporti, consapevoli che certe strutture sono arrivate al tetto della loro capienza”. I grandi scali sono in evidenti difficoltà, con cancellazioni di voli, mancanza di personale, ritardi, assenza di servizi. “La ripresa non prevista del traffico aereo post-Covid sta mettendo in crisi gli aeroporti, Forlì in questo panorama si presenta con personale dimensionato al suo traffico, con zero cancellazioni e zero minuti di ritardo addebitabili ai servizi aeroportuali”, aggiunge Alessandro Sozzi, direttore di FA.

Il debutto di Ryanair

Dai due voli Ryainair si attendono circa 20mila passeggeri nel bimestre settembre-ottobre. “Se la Sicilia è un mercato domestico che conosciamo e ci ha sempre dato soddisfazioni – continua Gilardi – con Katowice puntiamo all'incoming, cerchiamo di incrementare l'arrivo di turisti e viaggiatori dalla Polonia, anche per sostituire quella fetta venuta a mancare rappresentata da russi e ucraini”. E' insomma – a quanto sembra – un piano che azzarda qualcosa di più inesplorato e che punta anche allo sviluppo turistico della Romagna. “Segno che siamo interessati tanto all'incoming quanto all'outgoing”. Ed infine, conclude Gilardi “un contratto di 5 anni non è un mordi e fuggi, ma un progetto che si potrà ampliare se il territorio lo premia nella vendita di biglietti”.

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