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Cronaca

Perfino la macelleria, la birreria e la gelateria consegnano a casa: "E forse lo faremo anche dopo"

La consegna a domicilio, una volta resa impossibile la principale fonte di guadagno costituita dai clienti sul posto, è stata una scelta praticamente obbligata per tutti

Con il decreto dell'11 marzo, il Governo ha stabilito la chiusura dei ristoranti, ma ha lasciato la possibilità della consegna a domicilio: una soluzione che prima del Coronavirus riguardava principalmente le pizzerie, i fast food e lo street food, soprattutto con l'arrivo in città delle "app" per ordinare a domicilio (da JustEat a Deliveroo, passando per FoodRacers e chi più ne ha, più ne metta) e che solo parzialmente riguardava invece i ristoranti.

Ma la consegna a domicilio, una volta resa impossibile la principale fonte di guadagno costituita dai clienti sul posto, è stata una scelta praticamente obbligata per tutti coloro che non hanno ritenuto sostenibile chiudere: non solo per i ristoranti, ma anche per altri negozi che del cibo hanno fatto il loro business, compresi supermercati, frutta e verdura, macellerie, rosticcerie,  gelaterie. Le consegne a domicilio come stanno modificando le nostre abitudini di consumo? E i commercianti come stanno reagendo alla crisi? Lo abbiamo chiesto ad alcune delle innumerevoli realtà che a Forlì si sono rese disponibili alla consegna a domicilio.

Al Mercato Amicodi viale Roma opera la Bio Macelleria Val Bidente, che ha attivato il servizio di consegna a domicilio. "Il servizio è stato molto gradito, ed è un modo sia per mantenere l'attività, sia per sostenere il lavoro dei produttori agricoli". racconta Lisa Paganelli. La macelleria è diventata il punto d'incontro anche per gli altri produttori del Mercato Amico: le persone possono ordinare anche verdura, latte, pasta, formaggi: i produttori locali le consegnano in sicurezza, per poi tornare alle proprie aziende. "Finora abbiamo fatto da soli, ma dalla prossima settimana ci aiuterà un'altra persona nelle consegne. Siamo davvero felici di esserci per i nostri clienti, e abbiamo incontrato da parte loro una pazienza incredibile per cui li ringraziamo." Il pensiero di Lisa è già al futuro: l'intenzione è quella di mantenere il servizio di consegna a domicilio anche quando l'emergenza coronavirus sarà passata.  

Anche la birra è consegnata a casa: Bifor ha attivato la consegna a domicilio il 14 marzo e ad oggi, anche se naturalmente il volume degli ordini non è grandissimo – la ragazza che risponde al numero per le consegne dice che questo probabilmente è dovuto anche al fatto che è un servizio nuovo per la birreria di piazza Cavour –, c'è gente che ordina anche un buon numero di birre tutte in una volta, così da fare scorte.

Alla gelateria Gigi De Fanti non hanno aspettato un momento a cogliere il suggerimento del decreto e hanno subito reso disponibile l'opzione della consegna a domicilio: già il 12 marzo avevano attivato il servizio, e il 16 marzo scrivevano sulla loro pagina facebook: "Siete in tantissimi per il domicilio facciamo il possibile... Grazie!!" Le loro consegne hanno un orario ben preciso: dopo aver raccolto le prenotazioni, si procede con la consegna che è passata, dai primi giorni in cui era prevista dalle 18 alle 21, a una forbice più ampia: il gelato, a quanto pare richiestissimo, è consegnato dalle 17 alle 22.

Per il ristorante pizzeria Antica Gastronomia, che incontrava soprattutto la domanda dei lavoratori in pausa pranzo, "la situazione è drastica e si tiene aperto per mantenere il contatto con i clienti più affezionati". Come osserva ragionevolmente il titolare, "molte persone preferiscono cucinare piuttosto che ordinare a domicilio, anche per far passare il tempo": e infatti molti di noi in questo periodo si sono riscoperti cuochi più o meno esperti.

Sembra che le persone abbiano accettato le nuove condizioni, e non sempre si è verificata una flessione delle richieste. Anche in questo periodo di crisi, i locali forlivesi sono determinati a restare nei cuori dei loro affezionati clienti, anche con iniziative virtuose a favore dell'Ospedale Morgagni. Anche in questo periodo di crisi, del resto, i forlivesi non vogliono fare a meno del buon cibo e del buon bere, e fanno benissimo se è vero che, come diceva un famoso filosofo, "l'uomo è ciò che mangia".

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