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Cronaca

Lotta al covid, l'Ausl agli indecisi: "I vaccini sono la migliore arma che abbiamo". Numeri convincenti per Forlì

Gli hub provinciali di Forlì-Cesena sono quelli che hanno effettuato il maggior numero di vaccinazioni dall'inizio della campagna anti-covid

"Ora più che mai la priorità è immunizzare contro il covid-19 il maggior numero di persone". Ed i forlivesi rispondono presente all'appello del direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini. Gli hub provinciali di Forlì-Cesena sono quelli che hanno effettuato il maggior numero di vaccinazioni dall'inizio della campagna anti-covid. E c'è un altro dato che balza all'occhio nel consueto bollettino del mercoledì fornito dall'Ausl Romagna: il comprensorio di Forlì ha il primato di copertura vaccinale delle fasce che vanno dai 20 ai 59 anni.

In Romagna, al 5 luglio le prime dosi (comprese dosi uniche) somministrate nei centri vaccinali aziendali sono state 646.763 (223.633 nella provincia di Forlì-Cesena, 213.268 in quella di Ravenna e 169.731 in quella di Rimini), mentre le seconde dosi inoculate sono state 345.846 (116.580 nella provincia di Forlì-Cesena, 112.114 in quella di Ravenna e 93.152 in quella di Rimini). Le dosi somministrate dai medici di medicina generale sono 53.865 (19.369 in provincia di Forlì-Cesena, di cui 12.089 prime dosi) mentre nelle aziende 4.464.

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Negli hub di Forlì, Santa Sofia, Modigliana, Rocca San Casciano e Predappio si procede a pieno ritmo, con percentuali di somministrazioni in crescita in tutte le fasce d'età rispetto ad una settimana fa. E' abbondantemente sopra l'80% la percentuale degli over 60 ha ricevuto almeno una dose di vaccino o si è sottoposto alla somministrazione del siero Johnson & Johnson, che richiede un'unica inoculazione: 81% nella fascia 60-69, 88% nella fascia 70-79 e 96% tra gli over 80. E' sopra il 50% la percentuale tra gli over 40, precisamente 58% nella fascia 40-49 e 72% in quella 50-59.

Le percentuali tendono a diminuire per quanto riguarda la somministrazione della seconda, che viene inoculata a circa un mese di distanza dalla prima per quanto riguarda il siero a mRna (Pfizer o Moderna) e tre mesi per il vaccino Astrazeneca: si possono considerare quindi potenzialmente immunizzati il 18% dei cittadini tra i 40 ed i 49 anni, il 46% della popolazione nella fascia 50-59, il 55% dei forlivesi tra i 60 ed i 69 anni, il 52% degli over 70 e il 91% degli over 80. In merito ai giovani, categoria per la quale è destinato il vaccino a mRna, la percentuale di somministrazione della prima dose è sotto il 50%: 47% nella fascia 30-39, 45% in quella 20-29 e 31% in quella 12-19. Il ciclo è già stato completato dal 2% dei ragazzi tra i 12 ed i 19 anni, dal 13% tra quelli della fascia 20-29 e 16% dei forlivesi tra i 30 ed i 39 anni.

Osserva Altini: "In questo momento è fondamentale il coinvolgimento della popolazione di età compresa tra i 60 e i 69 anni che, anche in Romagna, come nel resto del paese, mostra percentuali di adesione più basse, e dei più giovani, anche in vista della riapertura a settembre della scuola. E proprio per favorire la massima partecipazione, stiamo organizzando anche ulteriori iniziative di vaccinazione ad hoc, in orari e luoghi dedicati. Oggi è il momento di “Prevenire” e pensare al domani con la vaccinazione, per evitare per quanto possibile scenari evolutivi in autunno. Rinnovo quindi l’invito a tutti coloro che ancora non si sono prenotati di farlo, e farlo in fretta. I vaccini sono la migliore arma che abbiamo, anche contro la minaccia delle varianti".

"Siamo in una situazione totalmente diversa dalla scorsa estate - sono le parole del direttore generale Tiziano Carradori raccolte da RavennaToday a margine della presentazione del nuovo direttore di Chirurgia Generale di Ravenna e del Responsabile della Direzione Infermieristica della Romagna -. Abbiamo una buona copertura della popolazione grazie ai vaccini". 

Parlando in particolare della popolazione over 60, il direttore di Ausl Romagna precisa che i non vaccinati in tutta l'area romagnola corrispondono a circa il 14%. "Aspettiamo le nuove forniture di vaccini - prosegue Carradori - attualmente siamo costretti a marciare alla metà della nostra capacità, pensavamo di essere già alla conclusione della campagna vaccinale. Però guardiamo alla situazione con positività, coprendo la fetta di popolazione più fragile possiamo rivolgerci agli altri". Riferendosi poi ai cittadini over 60 non vaccinati, conclude Carradori, "chiederemo ancora la collaborazione dei medici di base. Inoltreremo loro i nomi degli assistiti che non hanno ancora fatto il vaccino. Se possibile, renderemo disponibile il vaccino che preferiscono". 

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