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Cronaca

Primi tre casi di West Nile Virus a Forlì: due pazienti dimessi, uno ricoverato

Dai test di laboratorio, il responso ha confermato quelli che erano stati i primi sospetti

Primi tre casi di West Nile Virus anche a Forlì. Nel reparto di Medicina d'Urgenza dell'ospedale "Morgagni Pierantoni" di Forlì si trova ricoverato un 58enne, alle prese con patologie pregresse. Fortunatamente non è in pericolo di vita. Altri due pazienti sono stati dimessi: si tratta di un 26enne e di una 36enne. Dai test di laboratorio, il responso ha confermato quelli che erano stati i primi sospetti: i tre sono stati infettati dal virus West Nile, trasmesso da una zanzara. 

Il West Nile si diffonde con le zanzare, ma è legato anche a determinati uccelli che possono albergare il virus come un serbatoio. L'insetto funge da vettore, punge il volatile e diventa veicolo del virus e lo può trasmettere all’uomo. Nel 95% dei casi sono colpite persone sopra i 65 anni con patologie croniche, come vascopatie cerebrali e ischemie cerebrali croniche, cardiopatie, immunodepressi e dunque più deboli per vari fattori concomitanti.

Su 100 persone che vengono punte dalla zanzara portatrice del virus, 80 non manifestano nulla di patologico, 20 presentano febbre transitoria. I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell'1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

Le misure dell'Ausl

A seguito del verificarsi di casi di malattia causata da West Nile Virus in Regione e nel territorio romagnolo, l’Ausl ha attivato giovedì e venerdì tavoli di coordinamento con le amministrazioni Comunali dei diversi territori e le aziende private che eseguono la disinfestazione per conto dei Comuni, al fine di definire, in maniera uniforme nel territorio romagnolo, l’attivazione di nuove, ulteriori misure di prevenzione, indicate della Regione Emilia-Romagna.

E' stato stabilito di rafforzare le azioni di lotta alle zanzare già previste dal Piano regionale per la sorveglianza e il controllo delle malattie trasmesse dall’insetto vettore, e già attuate in tutti i comuni della Romagna. Tale rafforzamento consisterà in un aumento della frequenza dei trattamenti antilarvali su suolo pubblico, con distribuzione dei prodotti larvicidi ogni 15 giorni fino al 30 settembre; e nell'effettuazione, con frequenza settimanale, di interventi adulticidi nelle aree verdi di pertinenza di ospedali e case di cura, nonché di strutture socio-assistenziali per anziani. "Questa misura - viene chiarito - si spiega con l’andamento epidemiologico delle forme gravi di malattia da West Nile Virus, che colpisce prevalentemente anziani e persone con patologie croniche in atto. Tali nuove azioni si sommano a quelle già attuate, che prevedono l’effettuazione di interventi con adulticidi in occasione di manifestazioni pubbliche all’aperto in orario serale".

L'Ausl ribadisce "che la malattia non si trasmette da uomo a uomo e la persona malata non è in grado di infettare la zanzara. Siccome gli uccelli sono il serbatoio del virus, la zanzara, che ne è il vettore, si infetta pungendo uccelli infetti e, infettatasi a sua volta, può occasionalmente trasmettere la malattia all’uomo. E’ indispensabile che tutta la cittadinanza, e in particolare gli anziani e le persone con patologie in corso (diabete, ipertensione, malattie renali, patologie che comportano immunodepressione) adottino misure di protezione individuale nei confronti delle zanzare".

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