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Terremoti

Forte scossa di terremoto, paura in Romagna: magnitudo 5.7 ed una lunga oscillazione

Si è trattato di un movimento ondulatorio durato una decina di secondi. La scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita mercoledì mattina intorno alle 7.07 su buona parte dell'Italia, compresa la Romagna. Si è trattato di un movimento ondulatorio della durata di oltre una decina di secondi. La scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione. L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha indicato una magnitudo di 5.7 Richter, tra il sesto e settimo grado della scala Mercalli, con epicentro nella costa marchigiana pesarese, 31 chilometri a nord-est di Fano, con un ipocentro a soli 8 chilometri di profondità.

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Le reazioni social

Sono seguite diverse repliche, le più intense di magnitudo 4.0, 3.1 e 3.4 rispettivamente alle 7.12, 7.15 e 7.16. La scossa principale è stata avvertita su buona parte d'Italia, anche a Roma, Firenze e Bologna. Tantissime le testimonianze sui social, ad evidenziare la durata piuttosto prolungata del movimento della terra. "Non smetteva più", il commento che va per la maggiore. Migliaia i tweet in pochi minuti. "Un meraviglioso buongiorno con il terremoto", c'è chi prova ad ironizzare. 

"Dalla mappa della sismicità dal 1985 ad oggi notiamo che in questa area è presente un’attività sismica con eventi e piccole sequenze di magnitudo moderata, come quella del giugno del 2000 con terremoti di magnitudo fino a 3.5 - spiegano dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia -. Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani evidenzia, nelle vicinanze dell’area epicentrale alcuni terremoti di magnitudo stimata intorno a 5.0 tra i quali ricordiamo a sud dell’evento di mercoledì il terremoto del 30 ottobre 1930 (magnitudo 5.8), nei pressi di Senigallia, il più significativo terremoto della costa settentrionale marchigiana avvenuto nel Novecento". Il terremoto, prosegue l'Ingv nella sua analisi, "è stato risentito in un’area molto vasta dell’Italia centro settentrionale, in particolare lungo la costa Adriatica, dal Friuli alla Puglia. Nelle zone più vicine all’epicentro in alcune località, sono stati segnalati risentimenti che hanno raggiunto intensità fino al V-VI grado della scala Mercalli". 

Controlli nelle scuole, edifici pubblici e linea ferroviaria

Nella provincia di Forlì-Cesena non si segnalano danni a cose o persone. Alla sala operativa del comando provinciale dei Vigili del Fuoco è giunta qualche chiamata al 115, ma solo per richiedere informazioni sull'entità del terremoto. Non sono stati svolte attività di sopralluogo. Il sindaco Gian Luca Zattini, in un post su Facebook, ha chiarito che "stiamo monitorando con attenzione l'evoluzione della situazione, soprattutto nelle scuole e negli edifici pubblici di nostra competenza". Il traffico ferroviario è stato temporeaneamente sospeso in via precauzionale sulla linea adriatica tra Rimini e Varano, Falconara e Jesi, Gatteo e Cesenatico, per verifiche sui binari. La circolazione è tornata regolare alle 11.50. 

Il punto della Regione

"La Protezione civile dell’Emilia-Romagna è già attiva sul territorio, soprattutto nel riminese, per verificare la situazione - sottolinea Irene Priolo, vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna -. Siamo costantemente in contatto con il Dipartimento di Protezione civile. Ad ora, non sono stati registrati danni a persone o cose, ma noi siamo comunque pronti a intervenire per eventuali necessità”. Il Centro operativo regionale (Cor) dell’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile dell’Emilia-Romagna ha già attivato le proprie funzioni: censimento dei danni e verifica dell’agibilità degli edifici, predisposizione della logistica e del volontariato.

L’Ufficio Territoriale di Rimini dell’Agenzia è in contatto con la Prefettura, le Amministrazioni Comunali, i Vigili del Fuoco e le altre componenti operative. Sono già state preallertate squadre di “agibilitatori”, per i rilievi dei danni e le verifiche di agibilità post sisma: saranno attivate sul territorio su richiesta dell’Ufficio Territoriale di Rimini. È stato fatto il punto con il Servizio Geologico della Regione e sono stati avviati controlli sui cantieri in corso per le frane. Preallerta anche per il volontariato regionale di Protezione civile: è in fase di preparazione il modulo di assistenza alla popolazione da 250 posti.

Il precedente di luglio

Nel Forlivese è ancora vivo nella memoria lo sciame sismico dello scorso luglio, quando ci fu una lunga serie di scosse, la più intensa di magnitudo 3.2 Richter.

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