Insediamento logistico a San Leonardo, “Un altro scivolone dell’amministrazione comunale”
“L’ultima assemblea sul nuovo insediamento industriale del Gruppo Amadori a Forlimpopoli ha mostrato ancora l’inadeguatezza della nostra amministrazione a governare progetti di questa rilevanza. Pur comprendendo le ragioni e le paure dei residenti, è necessario prendere atto che in quella zona un grande comparto industriale salterà fuori. Il fatto che sia agroindustria con una filiera produttiva nei nostri territori rappresenta la soluzione migliore. Con buona pace anche dei nostri sentimenti, il realismo ci deve fare comprendere che il consumo zero dei suoli non comincerà purtroppo da San Leonardo.
L’assemblea, ha mostrato un’ostilità verso il proponente sproporzionata, tanto da sentirsi dire che la decisione che il polo potrebbe essere solo logistico e non produttivo. Questa proposta ha trovato l’emotiva e autolesionistica ovazione dei residenti, disorientati perchè la guida della loro amministrazione è totalmente mancata.
Il progetto può avere una sua sostenibilità sociale se sono rispettati due criteri: essere un polo produttivo incernierato su una filiera territoriale e l’uso delle migliori tecnologie per garantire la qualità della vita dei residenti. La qualità ambientale dello stabilimento deve essere il sigillo della qualità degli alimenti che produce.
La logistica inquina di più e dà meno lavoro dell’impianto produttivo. Quest’ultimo sarebbe da traino allo sviluppo di manodopera altamente specializzata e il suo indotto crescerebbe con le nuove tecnologie, contribuendo all’orientamento verso la formazione tecnica dei nostri giovani in cerca di occupazione. Da Forlimpopoli deve venire una solo richiesta al Gruppo Amadori: lo stabilimento deve produrre. Più lavoro e meno inquinamento”.
Roberto Riguzzi e Gian Luca Zanoni