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Sciopero per il clima, Morgagni (Forlì e co): "Gli impegni del Comune sono rimasti solo affermazioni retoriche"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

Oggi decine di migliaia di giovani sono scesi in piazza in tutta Italia per partecipare al nuovo sciopero globale per il clima indetto dai Fridays for Future, anche sull’onda del manifestarsi, ogni giorno di più, dei drammatici effetti della crisi climatica e delle conseguenze del ritardo globale nell’intraprendere la strada della transizione verso uno sviluppo ecologico, sostenibile e a basso impatto; tutti abbiamo infatti ancora negli occhi le terribili immagini dei fenomeni metereologici estremi che hanno interessato diverse parti del nostro Paese e gli effetti prodotti da una siccità senza precedenti su un settore strategico come quello agricolo. Del resto, anche l’impennata dei prezzi delle bollette per famiglie e imprese non può essere analizzata senza tenere conto dei ritardi sulle fonti di energia rinnovabili e a basso costo, causa non ultima della dipendenza del nostro paese da fonti fossili.

Eppure ancora troppo spesso le istituzioni si mostrano incapaci di rispondere all’urgenza della crisi climatica e si limitano ad affermazioni retoriche e parole di circostanza, senza rendere questo tema prioritario nella loro azione. E’ questo il caso del Comune di Forlì, nonostante due mozioni approvate all’unanimità dal Consiglio comunale. La prima, del luglio 2019, riconosceva la lotta alla crisi climatica, ecologica e ambientale come «la sfida più grande di sempre per l’umanità» ed impegnava la Giunta «ad assegnare la massima priorità al contrasto al cambiamento climatico nell’agenda dell’Amministrazione comunale», indicando ben 13 iniziative concrete da adottare. La seconda, votata dopo lo Sciopero globale dello scorso autunno, riaffermava l’impegno dell’Amministrazione «nell'implementare tutte le iniziative necessarie per contrastare il cambiamento climatico e la crisi ecologica e ambientale in corso».                    

Purtroppo, questi solenni impegni sono rimasti lettera morta; anzi per quanto riguarda temi come il consumo di suolo e la difesa del territorio, il Comune si è mosso in maniera opposta a quanto promesso. Per quanto attiene poi la realizzazione del nuovo Piano urbanistico generale della città, un atto con cui il Comune potrebbe attuare una decisa scelta in favore di un modello di sviluppo sostenibile fondato sul riuso e la rigenerazione, non sembra che i lentissimi tempi di avanzamento della sua redazione rispondano alla volontà di muoversi in tal senso. Analogamente, il piano per la mobilità sostenibile in centro storico è completamente scomparso dall’orizzonte; in compenso, di tanto in tanto, risalta fuori l’idea di portare le automobili ai piedi della statua di Saffi.   

Ugualmente deboli sono le iniziative per supportare la transizione dei distretti produttivi e delle aziende locali verso forme di energia rinnovabili e decentrate, nonostante le tante sollecitazioni arrivate proprio negli ultimi mesi. Infine, nonostante la chiara evidenza del tramonto di modelli di pianificazione commerciale fondati sull’aumento indiscriminato delle superfici di vendita e la saturazione dell’offerta, il Comune continua a rifiutare una revisione dell’attuale Piano del commercio. Nel confermare la piena condivisione degli obiettivi dello sciopero odierno, e il nostro sostegno sui temi sollevati dal movimento, chiediamo per l’ennesima volta all’Amministrazione comunale di dare attuazione agli impegni che si è ripetutamente presa davanti a tutti i cittadini e ai giovani in primo luogo, a cui appartiene il futuro.

Federico Morgagni
Capogruppo "Forlì e Co."

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