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Violenze, "aggiornare la normativa e assumere azioni per eliminare disparità e stereotipi di genere"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"I dati forniti dal Ministero dell’Interno del nostro Paese rivelano che dal 1° gennaio al 20 novembre 2022, in Italia ci sono stati 104 femminicidi, di cui 88 avvenuti in ambito familiare o affettivo. Altre fonti riportano che sono state, inoltre, presentate oltre 15.000 denunce per stalking. Come ha detto il presidente della Repubblica, la violenza contro le donne è “un’aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali. Denunciare una violenza è un atto che richiede coraggio. Abbiamo il dovere di sostenere le donne che hanno la forza di farlo, assicurando le necessarie risposte in tema di sicurezza, protezione e recupero”.

Servono dunque misure più efficaci per dare attuazione alla convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia nel 2013, che resta ancora oggi il faro contro ogni forma di violenza sulle donne. Infatti, non bastano le sole azioni repressive, ma servono interventi decisi per eliminare lo squilibrio nei rapporti di potere tra donne e uomini, gli stereotipi di genere, le disparità e la segregazione delle donne nel lavoro, nell'istruzione e nell’accesso alla tecnologia e alla digitalizzazione. Per migliorare la normativa sulla prevenzione è fondamentale un sempre più forte impegno a partire delle amministrazioni locali, operando su una molteplicità di fronti. Educazione nelle scuole, monitoraggio del fenomeno, ulteriori azioni per la presa in carico delle vittime e l’eliminazione delle disparità devono essere dunque gli impegni che le istituzioni assumono oggi, anche aderendo alla campagna “Orange the World”, promossa dalle Nazioni Unite che traccia una strategia per prevenire ed eliminare ogni forma di violenza di genere nel mondo, sollecitando azioni decisive dei Paesi, ed anche modifiche normative.

Crediamo inoltre che sia decisiva un’assunzione di responsabilità maschile nei confronti del fenomeno, e che vadano quindi rafforzate iniziative rivolte agli uomini. In questa giornata un’attenzione particolare va rivolta alle violenze di genere sulle migranti e le rifugiate di ogni età, e in tutte le guerre dove lo stupro viene usato come un’arma. Un appoggio convinto va inoltre alle lotte per la libertà e l’autodeterminazione delle donne in tutto il mondo e, in particolare, in Iran e Afghanistan. Non dobbiamo e non possiamo abbassare la guardia: il grido di dolore delle donne deve essere richiamo per tutta la comunità internazionale affinché si adoperi con urgenza per eliminare ogni forma di violenza sulle donne, sempre e in ogni luogo.

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