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Diocesi

Celebrato in Cattedrale il precetto pasquale. E il questore Aprile dona l'olio di Capaci al vescovo Livio

Rivolgendosi nell’omelia ai tanti militari presenti, Corazza ha sottolineato l’importanza del servizio da loro quotidianamente prestato, sia sul territorio nazionale che in ambito internazionale

Si è svolto giovedì al Duomo di Forlì, alla presenza prefetto Antonio Corona, del sindaco Gian Luca Zattini, del questore Lucio Aprile, e delle massime autorità militari locali (Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Aeronautica Militare e Capitaneria di Porto), delle associazioni combattentistiche e d’arma il Precetto Pasquale Interforze. La cerimonia religiosa, tradizionale appuntamento liturgico che precede la Pasqua dedicato alle Forze Armate è stata officiata dal vescovo Livio Corazza con i concelebranti cappellani militari. Rivolgendosi nell’omelia ai tanti militari presenti, Corazza ha sottolineato l’importanza del servizio da loro quotidianamente prestato, sia sul territorio nazionale che in ambito internazionale.

La messa del precetto pasquale

Il dono al vescovo

Durante la cerimonia, il questore ha consegnato al Corazza, una bottiglietta d’olio estratto dagli ulivi del giardino di Capaci. Quest’anno ricorre il trentunesimo anniversario delle stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio, dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Poalo Borsellino e Francesca Mordillo e i poliziotti incaricati della loro tutela Antonio Montinaro, Rocco di Cillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina e di Emanuela Loi, nonché il trentesimo anniversario degli attentati di Firenze, Roma e Milano. Nel luogo dove avvenne la tremenda esplosione del 23 maggio, in particolare dove l’auto con i tre 3 agenti di scorta che persero la vita fu catapultata, oggi sorge un giardino curato dall’Associazione Quarto Savona 15 (Sigla radio dell’auto di scorta), animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta.

Su questo terreno sono stati piantati molti ulivi, ciascuno dedicato ad una persona delle istituzioni caduta per mano mafiosa. Anche quest’anno l’Associazione ha provveduto a raccoglierne i frutti e ricavarne un certo quantitativo di olio. Quest’olio è stato distribuito a tutte le Diocesi italiane affinchè potesse essere consacrato nella messa Crismale della settimana Santa ed essere utilizzato come olio santo, nel corso dell’anno liturgico corrispondente con il trentennale. Si tratta di un segnale importante per tutto il Paese, nell’anniversario delle stragi mafiose, che il frutto nato dalla terra bagnata dal sangue di martiri della giustizia possa assurgere a simbolo di redenzione, diventando segno per tutti, cattolici e non, dell’autenticità e della profondità del sentimento religioso. 

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