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Cronaca

Forlì prima in Romagna per vaccinazioni: raggiunto l'obiettivo del generale Figliuolo. "Così si evitano misure restrittive"

Commenta il direttore sanitario Mattia Altini: "Se la circolazione del virus registrata durante il periodo estivo non avesse incontrato l’ostacolo, dato dall’importante copertura vaccinale, oggi saremmo in una situazione ben diversa e cominceremmo a dover parlare inevitabilmente di misure restrittive"

Forlì centra il target fissato dal commissario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, cioè l’80% di copertura per il 30 settembre. E lo fa con dieci giorni d'anticipo. Otto forlivesi su dieci hanno infatti ricevuto almeno una dose di siero anti-covid, mentre è potenzialmente immune, ovvero ha completato il ciclo di vaccinazione, il 77% della popolazione. E' quanto emerge dal report settimanale dell'Ausl Romagna, aggiornato al 20 settembre. Ma andiamo con ordine. Il numero dei soggetti vaccinati in Romagna sono 778.500 con prima dose e 679.833 con seconda dose, a cui vanno aggiunte 67.676 dosi somministrate dai medici di medicina generale e 8.038 nelle aziende.

In provincia di Forlì-Cesena si sono sottoposti ad almeno un'inoculazione in 282.490, mentre sono 245.973 i potenzialmente immuni (25.338 le vaccinazioni fatte dai medici di medicina generale). Forlì e comprensorio guidano la classifica in Romagna per numero di prime e seconde dosi effettuate ed è al primo posto anche per dosi inoculate nella fascia d'età 20-29, 30-39, 40-49 e 50-59. Nel dettaglio, un adolescente su sei (12-19 anni) ha ricevuto la prima dose: 66%, un punto percentuale in meno rispetto a Ravenna, ma due in più rispetto a Cesena (Rimini fanalino di coda col 54%).

Nella fascia d'età 20-29 anni il Forlivese guida col 73% di vaccinati (seguono il Cesenate e Ravennate col 72%), mentre tra i 30 e 39 anni, col 68%, è un punto percentuale sempre sopra i comprensori di Cesena e Ravenna. E' del 73% la percentuale di prime dosi tra i 40-49 enni (Cesena e Ravenna hanno il 71%); 82% tra i 50 -59enni (Ravenna ha l'80%), mentre tra i 60-69enni è Ravenna a guidare la classifica con l'87%, un punto percentuale in più su Forlì e Cesena.

Il Cesenate invece si prende il primato per la fascia 70-79 anni con il 92% (Forlì e Ravenna hanno il 91%), mentre tra gli over 80 Forlì e Cesena guidano con il 98%, davanti a Ravenna che ha il 97%. Ha completato il ciclo vaccinale il 59% degli under 19, il 69% nella fascia 20-29 anni, il 64% nella fascia 30-39, il 70% nella fascia 40-49, l'80 nella fascia 50-59, l'86% nella fascia 60-69, il 90% nella fascia 70-79 e il 96% tra gli over 80. Il vaccino più utilizzato in Romagna è Pfizer, con 1.102.315, pari al 93.4%. Sono 124 i dipendenti dell'Ausl Romagna al momento "no vax", nove in più rispetto alla scorsa settimana: si tratta di 8 dirigenti, 104 di vari settori e 12 che lavorano in convenzione.

All'aumento della popolazione vaccinata, corrisponde un calo nei contagi. Commenta il direttore sanitario dell'Ausl Romagna, Mattia Altini: "Se la circolazione del virus registrata durante il periodo estivo non avesse incontrato l’ostacolo, dato dall’importante copertura vaccinale, oggi saremmo in una situazione ben diversa e cominceremmo a dover parlare inevitabilmente di misure restrittive da prendere in considerazione. Serve altro per convincere chi ancora attende, che l’unica strada, per tornare ad una vita normale, è il vaccino? Non occorre fare le “Cassandre” di turno, per comprendere che i rischi legati all’arrivo dell’inverno, aprono un fronte diverso, e più favorevole al contagio. Certamente l’introduzione del Green Pass esteso, a partire da metà ottobre, ma il compito nostro dovrà essere orientato sempre più a spiegare le ragioni scientifiche alla base dell’importanza del vaccino, con dati e studi. Unica strada per far superare con consapevole adesione l’esitazione vaccinale".

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