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Solidarietà

Il sostegno per il Libano non si ferma: nasce il progetto "Un orto per continuare a vivere"

Così Zattini: "Con la promozione di questo importante progetto e l’aiuto prezioso di Cia, Coldiretti e Confagricoltura intendiamo garantire un livello strutturale di autosostentamento alimentare mediante la realizzazione e coltivazione di orti familiari e di comunità"

Prosegue l’azione di sostegno, promossa dall’Amministrazione comunale di Forlì, a beneficio del Libano, afflitto da una grave situazione di crisi in progressivo peggioramento. "Si rafforza la politica di cooperazione internazionale del Comune di Forlì volta a migliorare le condizioni di vita della popolazione libanese - spiega il sindaco Gian Luca Zattini -. Con la promozione di questo importante progetto e l’aiuto prezioso di Cia, Coldiretti e Confagricoltura intendiamo garantire un livello strutturale di autosostentamento alimentare mediante la realizzazione e coltivazione di orti familiari e di comunità".

"Nel primo caso - illustra il primo cittadino - si tratta di orti di dimensioni più ridotte, destinati a singole famiglie e al soddisfacimento del loro fabbisogno. Nel secondo caso parliamo invece di aree più estese, aventi un’ampiezza di circa 10 mila mq, destinate a garantire la sufficienza alimentare di circa 300 persone o agglomerati urbani, come scuole, orfanotrofi, ospedali, caserme e strutture di prima accoglienza. L’obiettivo è uno solo e si traduce nella volontà di fornire, a famiglie e persone sotto la soglia di povertà e in condizioni di grave indigenza, uno strumento di autonomia e sussistenza alimentare".

"Non un sasso nello stagno - conclude il sindaco -, ma un intervento ragionato per costruire un futuro di autogestione e sovranità delle produzioni agricole libanesi". "Le associazioni di categoria del mondo agricolo avranno un ruolo determinante nell’attuazione di questo progetto - aggiungono gli assessori Rossi e Catalano, intervenuti lunedì mattina a fianco di Zattini in un incontro preliminare sul tema -, perché forniranno la materia prima necessaria per la creazione degli orti, ovvero le sementi e coordineranno con la loro esperienza e tecnici qualificati i percorsi di educazione alla coltivazione in loco. In questo modo, gli orti si prefigurano non soltanto come una fonte diretta di sostentamento, ma anche e soprattutto come un modo per continuare a vivere". 

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