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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il processo

Pugni al fratello Romano, Daniele Severi condannato in un processo parallelo all'inchiesta sull'assassinio

Nell'udienza di questa mattina, mercoledì, era presente Severi, sempre in stato di detenzione per l'accusa più grave collegata all'inchiesta sull'omicidio

E' stato condannato in primo grado a 7 mesi per lesioni personali e minacce Daniele Severi, il 63enne che si trova in carcere con l'accusa di omicidio e occultamento di cadavere per la morte del fratello Franco Severi, trovato decapitato il 22 giugno scorso nella sua casa di via Ca' Seggio, sulle colline di Civitella. In questo caso, la condanna comminata dalla giudice Sonia Serafini (pm Dati) riguarda un evento pregresso al grave episodio di sangue, ma ancora una volta vede contrapposti Daniele Severi e uno dei suoi fratelli, in questo caso Romano.

Il fatto risale al 26 maggio 2019. Daniele e Romano si ritrovarono davanti alla casa per anziani di Vecchiazzano dove all'epoca era ospitato l'anziano padre. Daniele aveva appena portato il padre al seggio per votare, quando incrociò Romano che era arrivato per lo stesso motivo. Romano rimproverò il fratello per aver fatto camminare il padre, invece di utilizzare una sedia a rotelle, in quanto l'anziano aveva subito qualche tempo prima la frattura del femore.

Omicidio Severi, quello che si sa finora

Dopo quelle parole si sarebbe scatenata la furia di Daniele Severi, che avrebbe fatto cadere in terra il fratello e avrebbe preso a picchiarlo con pugni, tenendogli la testa bloccata contro il suolo. “Io ti ammazzo” è quanto avrebbe anche detto. Romano Severi alla fine dovette ricorrere alle cure del pronto soccorso, con un referto di 10 giorni di prognosi. Non rinunciò a denunciare il fratello, sebbene poi all'inizio del procedimento, ancora prima delle accuse di omicidio, non si costituì parte civile, per non aggravare le tensioni famigliari con una richiesta di risarcimento danni. La pm aveva chiesto 6 anni e 10 giorni.

Nella precedente udienza, Daniele Severi aveva rigettato le accuse con una deposizione molto animata, che – però – non ha convinto il giudice. Nell'udienza di questa mattina, mercoledì, era presente Severi, sempre in stato di detenzione per l'accusa più grave collegata all'inchiesta sull'omicidio. Presenti l'avvocata Maria Antonietta Corsetti per l'imputato (assieme all'avvocato Massimiliano Pompignoli) e l'avvocato Max Starni per la vittima. L'imputato potrà appellare la sentenza in Corte d'Appello.

Non è l'unico procedimento giudiziario per le liti famigliari a carico di Daniele Severi. A denunciarlo, in passato, era stata anche la sorella Milena. In questo caso, il fatto si era verificato nell'aprile del 2021, nello stradello di accesso alla casa di Seggio, dove poi verrà ritrovato il cadavere di Franco 14 mesi dopo. Secondo quanto sostiene l'accusante nella querela, la donna incrociò Daniele nello stradello che saliva verso la casa dei genitori. Nelle poche e agitate battute, secondo l'accusa, Daniele Severi avrebbe estratto una pistola e avrebbe detto alla sorella 'Non devi stare qui, ti ammazzo'. La presunta arma, vera o finta che sia, non venne però ritrovata dalla pattuglia della Polizia, che intervenne poco dopo, allertata da Milena.

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