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Cronaca

Saluto romano e 'Presente' per commemorare Mussolini: partito il processo a 5 "nostalgici"

I 5 imputati hanno impugnato il decreto penale di condanna emesso dalla Procura di Forlì ed ora si trovano a processo

Violazione della Legge Mancino, vale a dire la disposizione del 1993 che sanziona slogan, gesti e azioni che hanno lo scopo di incitare all'odio, alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o nazionali: è partito, con questa imputazione, il processo, al tribunale di Forlì, contro 5 partecipanti alle manifestazioni di Predappio in commemorazione di Benito Mussolini.

I 5 imputati hanno impugnato il decreto penale di condanna emesso dalla Procura di Forlì ed ora si trovano a processo (giudice Giorgi) perché, secondo le accuse, hanno eseguito il saluto romano e risposto 'Presente' in una delle fasi della cerimonia davanti al cimitero di San Cassiano, che ospita le spoglie del Duce, in particolare nella manifestazione che si è tenuta a fine luglio 2020.

I raduni 'nostalgici' a Predappio si tengono di norma a fine aprile, fine luglio e fine ottobre per ricordare rispettivamente la morte, la nascita di Mussolini e la Marcia su Roma. Tra tutti gli appuntamenti, quelli estivi sono di solito i meno frequentati. In quell'anno, nel 2020, non si tenne il corteo da piazza Sant'Antonio al cimitero per via delle restrizioni Covid, ma ci fu comunque la commemorazione nel piazzale esterno del cimitero comunale.

E proprio nel corso di questa manifestazione, sono stati identificati i 5 soggetti che alzarono il braccio teso e poi accusati di aver esibito, con questo gesto, uno dei simboli del fascismo e in quanto tale punibile dalla Legge Mancino. I 5 imputati, difesi tutti dall'avvocato Francesco Minutillo, sono di varie provenienze: dall'Emilia al Lazio all'Italia meridionale. Nel corso della prima udienza, giovedì mattina, il legale forlivese ha sollevato un'eccezione di costituzionalità della Legge Mancino. Il processo è stato quindi aggiornato al 9 ottobre per la valutazione dell'istanza.

Non è la prima volta che si celebrano a Forlì processi con quest'accusa per le parate di Predappio accusate di neo-fascismo. Con la stessa imputazione di violazione della Legge Mancino era andata a processo una militante che aveva indossato, nella manifestazione del 28 ottobre 2018, una maglietta nera con su scritto 'Auschiwitzland', ritenuta dall'accusa irrisoria dell'Olocausto, in quanto mischiava nelle parole e nei caratteri il più celebre dei campi di concentramento con il parco divertimenti 'Disneyland'. La militante, lo scorso gennaio, era stata assolta in quanto “il fatto non costituisce reato”. E sempre per un saluto romano durante la commemorazione del centenario della Marcia su Roma, sempre a Predappio, sono stati indagati 8 partecipanti alla manifestazione politica del 30 ottobre 2022.

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